Il Movimento 5 stelle ha chiesto al Colle di “ripartire dalla stessa maggioranza” e non ha messo veti sulla riapertura del dialogo con Italia viva. Una linea che è stata elaborata dopo l’assemblea di due giorni fa con i parlamentari e nelle riunioni con i rappresentanti dei gruppi: Conte è l’unico nome in grado di guidare il governo, ma non esiste altro spazio di manovra se non ripartire dalle forze che hanno sostenuto il Conte bis. Poco dopo le dichiarazioni di Vito Crimi al termine delle consultazioni, sono partiti i messaggi di sostegno da parte dei parlamentari al capo politico reggente: “No ai veti, il Paese non se lo può permettere”, è la sintesi delle varie note diffuse in contemporanea. La linea però è destinata a creare molte discussioni all’interno, soprattutto dopo che, al momento dello strappo, il M5s si era trincerato dietro un “mai più al tavolo con Matteo Renzi“. Il primo a uscire con parole di condanna è stato l’ex deputato Alessandro Di Battista: “Prendo atto che oggi la linea è cambiata. E’ un grande errore politico e storico”, ha detto. Salvo poi precisare in un messaggio ai suoi: “Nessun rancore con chi non la pensa come me. Non faccio scissioni o mi metto a creare correnti”. Una posizione condivisa anche dall’ex ministra Barbara Lezzi e dal presidente della commissione Antimafia Nicola Morra.

I messaggi in sostegno di Crimi – Tra i primi a uscire in sostegno di Crimi, c’è stato il deputato e tesoriere del gruppo Francesco Silvestri: “Il MoVimento 5 Stelle è una forza seria e, in questo momento, il Paese non si può permettere la politica dei veti. Noi rimaniamo fermi su Giuseppe Conte ed oggi, al Presidente della Repubblica, abbiamo fatto il suo nome, attorno al quale si può trovare la sintesi delle varie componenti della maggioranza che deve garantire stabilità. E’ ora di tornare a correre, gli italiani non hanno compreso i motivi di questa crisi, e noi dobbiamo avere al più presto un esecutivo forte, per dare loro risposte con i nuovi ristori, con la pianificazione del Recovery fund e con il proseguimento del piano vaccinazioni”.

Ma il messaggio di Crimi è stato seguito da una serie di comunicati, tutti molto simili, per dimostrare la compattezza del gruppo. Così il senatore e capogruppo in commissione Lavoro Valerio Romano: “Il Paese ha bisogno di stabilità, non di veti, esattamente come ha affermato con grande serietà, chiarezza e fermezza il nostro capo politico Vito Crimi”, ha dichiarato . E pure la senatrice e capogruppo in commissione Lavori pubblici Gabriella Di Girolamo: “Vito Crimi ha portato il grido di dolore degli italiani al Quirinale. Bisogna fare presto: i cittadini ci chiedono un governo forte perché la pandemia non aspetta. Il punto di equilibrio non può che essere Giuseppe Conte, l’uomo che ha ridato centralità al Paese in Europa in questo 2020 così drammatico. Basta giochi e ammuine, si riparta da lui”. Poi la senatrice e capogruppo M5s in commissione Sanità Elisa Pirro: “Il Movimento 5 stelle come sempre c’è e continuerà a lavorare per garantire stabilità insieme al presidente Conte, sulla base di un programma che dia un futuro all’insegna del rilancio al nostro Paese”. Quindi il senatore Primo Di Nicola: “Conte presidente, patto di legislatura per l’Italia, nessun veto. Avanti così!”, ha scritto su Twitter.

Solidarietà anche dalla componente Parole guerriere: “E’ priorità oggi salvare gli italiani dalla pandemia con i vaccini ed organizzare la fruizione dei 209 miliardi del Recovery Plan che faranno ripartire l’economia: priorità non è certo quella di scaraventare il Paese nel caos elettorale. Durante le consultazioni al Quirinale il M5s ha detto Sì convintamente al Presidente Conte e alle forze politiche della maggioranza che hanno sostenuto il governo Conte 2: questo a conferma della maturità politica del Movimento”. E ha aggiunto: “Oggi nessuno deve anteporre la propria posizione personale all’interesse generale della Nazione, che ben altre crisi ha da affrontare, al più presto. Si deve fare in fretta, costruendo un governo più equilibrato e più rispondente alle esigenze politiche inedite del tempo che stiamo vivendo.

Poi anche il vicepresidente del gruppo alla Camera Filippo Scerra: “Da Vito Crimi sono giunte parole forti e chiare: il Paese ha bisogno di scelte responsabili, non di veti ed egoismi. Come MoVimento siamo disponibili ad un confronto con chiunque intenda dare risposte concrete nell’interesse degli italiani. Per questo serve un nuovo patto di legislatura, siglato davanti ai cittadini, con le stesse forze di maggioranza dell’ultimo anno. Ovviamente a guida del governo deve restare Giuseppe Conte, non esistono nomi alternativi”. Il presidente della commissione Giustizia alla Camera Mario Perantoni: “Serietà, lealtà, interesse degli italiani: questi sono i valori che ci hanno guidato al governo del Paese, ribaditi al Capo dello Stato dalla delegazione del Movimento guidata da Vito Crimi. Ancora una volta mettiamo a disposizione dei cittadini il nostro senso di responsabilità per risolvere questa crisi irreale e ingiustificata che in altre circostanze avrebbe avuto sviluppi diversi”.

E pure il senatore Emilio Carelli: “Il M5S ha definito la linea per il Colle: no a veti su Italia Viva ma avanti con Giuseppe Conte”, ha scritto su Twitter. Il capogruppo M5s in commissione Cultura alla Camera Gianluca Vacca: “Giuseppe Conte ha ricoperto il suo ruolo con autorevolezza e grande credibilità, anche in ambito internazionale: è con lui a capo del Governo che dobbiamo proseguire. In questa fase storica così drammatica e delicata, dare stabilità al Paese in modo che possa uscirne al più presto è per noi il vero obiettivo, che perseguiamo con grande giudizio e serietà”.

E la lista di messaggi cresce di ora in ora. Il senatore Gianluca Ferrara e capogruppo M5s nella Commissione Esteri: “Come ha detto Crimi, questo non è il momento dei personalismi e delle divisioni, da parte di nessuno, ma di pensare al bene comune”. Poi Rossella Accoto, capogruppo M5S in Commissione bilancio del Senato; Giovanni Luca Aresta, deputato del MoVimento 5 Stelle e capogruppo in commissione Difesa. La capogruppo M5s in commissione Affari costituzionali al Senato Maria Laura Mantovani.

Le proteste – Non sono mancate però le voci di chi contesta la decisione. In prima linea naturalmente Alessandro Di Battista: “Io non ho cambiato opinione”, ha scritto su Facebook. “Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico”. E non solo: “Significa rimettersi nelle mani di un ‘accoltellatore’ professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate. Ed ogni coltellata sarà un veto, un ostacolo al programma del Movimento e un tentativo di indirizzare i fondi del Recovery verso le lobbies che da sempre rappresenta. L’ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie”. Poi però Di Battista ha inviato un messaggio ai suoi, intercettato dall’agenzia Adnkronos: “Nessun rancore con chi non la pensa come me, ma io questa linea non la condivido. Se non condivido una cosa io mi faccio da parte e mi vivo la mia vita, di certo non faccio scissioni o mi metto a creare correnti… non è da me”, ha detto.

Così pure l’ex ministra Barbara Lezzi che invece ha chiesto che a esprimersi sia la base. La posizione del M5s su Renzi “è un repentino cambio di linea al quale, per essere legittimato, deve seguire un voto degli iscritti. I due governi formati dal 2018 hanno visto centrale il voto dei nostri iscritti. Anche in questo caso è necessario”. E poco dopo il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra: “Leggo che siamo più dorotei dei dorotei. Io no”. Lo scrive su Facebook il senatore M5S presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, commentando le consultazioni al Colle sulla crisi di governo.

Tra i parlamentari che si sono esposti: il deputato M5s Raphael Raduzzi (“Io condivido pienamente e voi?”). E il collega Pino Cabras: “I ‘mai più con Renzì durano comunque meno dei miei 15 minuti di notorietà”.

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