Cerimonia 'light' in Cassazione per la tradizionale inaugurazione dell’anno giudiziario, il primo presidente Pietro Curzio esorta a riformare subito la giustizia e sottolinea come, nell'anno di pandemia, siano aumentati i minori maltrattati "in assenza di quella stanza di compensazione che è la scuola e di attività esterne". Il pg Salvi: "Estrema destra ha cercato di sfruttare la particolare situazione problematica per incitare alla disobbedienza e ad atti di violenza"
L’urgenza di riformare la giustizia, anche grazie al Recovery Fund, e gli allarmi su corruzione, legami tra cosche e politica, oltre ai tentativi dell’estrema destra di compattarsi per strumentalizzare il disagio economico creatosi con la pandemia. Sono i temi emersi nel corso della cerimonia ‘light’ in Cassazione per la tradizionale inaugurazione dell’anno giudiziario 2021. Oltre al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sono intervenuti tutti rappresentanti delle maggiori istituzioni a partire dal premier Giuseppe Conte, alla presidente del Senato Elisabetta Casellati, al presidente della Camera Roberto Fico, al presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio, al vicepresidente del Csm David Ermini, oltre ai vertici di tutte le magistrature.
Presente anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che nel suo intervento ha sottolineato di essere “in carica per gli affari correnti” e, dunque, “non potrò che attenermi all’esposizione generale dell’attività portata avanti nel 2020 esimendomi, per doveroso rispetto dei rapporti istituzionali, da qualsiasi considerazione di indirizzo politico”, ha sottolineato elencando quindi alcune delle riforme approvate, ma non quella della prescrizione, criticata da Italia Viva e dall’opposizione. Durante la cerimonia di Guardasigilli ha ricordato anche la “compattezza” nel reagire alla pandemia, che “ha inciso fortemente anche sul settore della giustizia”.
È stato il Primo presidente della Cassazione Pietro Curzio a parlare per primo con un intervento nel quale ha citato Mario Draghi e le parole dell’ex governatore della Bce a proposito del peso del debito del Recovery Fund sulle spalle dei giovani. Curzio esorta anche riformare subito la giustizia per dare “idonee garanzie di conseguire gli obiettivi fissati” e “ottenere dall’Europa i relativi finanziamenti”. La sua relazione richiama ai valori fondanti della Ue – la Carta dei diritti di Nizza del 2000 – per superare la crisi generata dal Covid e il “disincanto nei confronti delle istituzioni europee” dopo l’emersione “di egoismi nazionali“, dopo la Brexit e situazioni di “democrazia sospesa”. La pandemia ha “ulteriormente mostrato l’inadeguatezza del sistema, la gracilità e la vetustà di molti suo gangli, e pone in modo deciso la necessità di un cambiamento profondo e incisivo prima di tutto culturale – ha sottolineato – Per fare fronte alla crisi si è scelto di impegnare risorse economiche in misura impensabile fino a un anno fa. Ma per ottenere dall’Europa i relativi finanziamenti è necessario tracciare un quadro di riforme, prima tra tutte della giustizia, che dia idonee garanzie di conseguire gli obiettivi prefissati”.
Per Curzio esistono comunque un “sentire e una cultura comune, definitivamente europei” frutto anche del dialogo e della cooperazione tra le magistrature comunitarie e “in questi mesi difficili l’Europa sembra ritrovare il senso del suo progetto, il filo di un impegno condiviso”. Nella sua relazione Curzio ricorda che “ogni anno sopravvengono in Cassazione più di 30.000 ricorsi civili e 50.000 ricorsi penali. Un dato quantitativo unico nella esperienza giuridica internazionale”. “I numeri sono oggi più che mai inarrestabili e ciò si riflette sugli altri elementi – prosegue – i tempi del processo civile superano il livello di ragionevolezza; la qualità dei provvedimenti non sempre all’altezza del ruolo della Corte; i contrasti, molto spesso inconsapevoli sono diffusi e ricorrenti“.
Focalizzandosi sull’anno di pandemia, il procuratore generale di Cassazione Giovanni Salvi si è soffermato sulla corruzione, definita uno “strumento abituale” delle cosche mafiose: “Sono molti purtroppo i giudizi e le indagini dell’anno appena trascorso per gravissimi fatti di criminalità mafiosa, spesso in collusione con uomini politici o con amministratori, confermandosi la corruzione quale strumento abituale delle cosche criminali”, ha spiegato. Mentre il primo presidente della Cassazione ha lanciato l’allarme per l’aumento dei minori maltrattati: “Nell’anno appena trascorso, in assenza di quella stanza di compensazione che è la scuola e di attività esterne, si è riscontrato un silenzioso aumento dei maltrattamenti in famiglia verso minori e più in generale l’incremento di situazioni concernenti minori maltrattati o abbandonati”. Servizi di mediazione familiare sono stati attivati per fare fronte “all’esplosione della aggressività in famiglia legata alla pandemia”, rileva Curzio.
I ricorsi dei cittadini contro le cartelle fiscali e quelli dei migranti per ottenere il permesso di soggiorno si caratterizzano, ha spiegato, per “bulimia” e costituiscono il 55,3% delle liti pendenti in Cassazione nel settore civile, sottolinea nella sua relazione chiedendo processi d’appello più efficienti per il loro “rilevante peso economico e di particolare delicatezza per cittadini, imprese ed erario”. Curzio ha messo in rilievo la perdurante lentezza della giustizia, ma anche il grande impegno di tutte le persone – uomini e donne – che lavorano in Cassazione e dopo i rallentamenti causati dal lockdown hanno consentito una ripresa nel recupero dello smaltimento delle cause, circa 30mila quelle concluse nel civile e oltre 50mila nel penale, dove comunque i tempi di attesa sono contenuti entro l’anno.
Il Pg Salvi nel suo intervento ha posto l’accento sulle “sempre allarmanti anche se ben contenute da una salda azione preventiva” attività di associazioni terroristiche o eversive: “Va segnalato con particolare attenzione il riproporsi di antiche pulsioni razziste e antisemite, che si saldano a nuovi mezzi di comunicazione e all’affermarsi di movimenti che si richiamano al suprematismo bianco”. Salvi si è soffermato a lungo sulle formazioni vicine all’estremismo ed eversione di destra che “hanno dimostrato interesse contro le politiche governative in tema di contenimento del Covid-19 e hanno cercato di sfruttare la particolare situazione problematica per incitare alla disobbedienza e ad atti di violenza, strumentalizzando il disagio economico e sociale diffuso in diversi strati della cittadinanza”.