Il leader di Italia viva accoglie con soddisfazione la decisione di non affidare subito un mandato a Conte, come lui stesso aveva chiesto ieri al termine del suo comizio al Quirinale. Il ministro degli Esteri torna ad appellarsi al "senso di responsabilità", ma fa quadrato intorno al premier. Come i dem, che ribadiscono la loro disponibilità "a sostenere un governo guidato da Giuseppe Conte"
Piace a tutti, anche se per motivi diversi, la decisione di Sergio Mattarella di affidare al presidente della Camera Roberto Fico un mandato esplorativo per “verificare la prospettiva di una maggioranza parlamentare a partire dai gruppi che sostenevano il precedente governo“. Il primo a commentare è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che su Facebook scrive: “Sarà punto di riferimento per favorire il dialogo in questa fase delicatissima e arrivare alla formazione di un nuovo Governo. Ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità da parte di tutti”. Poi ribadisce che l’unica opzione sul tavolo per la guida dell’esecutivo è e resterà il premier uscente. “Massimo e pieno sostegno a Giuseppe Conte“. Tutto il Movimento 5 stelle, al netto delle divergenze interne che stanno emergendo in queste ore, si accoda agli auguri di buon lavoro a Fico, sottolineando che ora è necessario concentrarsi “sui temi che ci accomunano”, si legge in una nota. “Togliamo tutti i temi divisivi“. “Le uniche parole che hanno senso per il Paese sono responsabilità e confronto sui temi, per arrivare alla rapida soluzione della crisi”, aggiunge il ministro Federico D’Incà.
Soddisfatto anche il leader di Italia viva Matteo Renzi, che a conclusione di questa giornata di consultazioni di fatto rientra in gioco per la ricomposizione della maggioranza. Il mandato alla terza carica dello Stato, inoltre, va incontro alla richiesta che l’ex premier aveva fatto trapelare ieri dopo il suo comizio al Quirinale: no a un mandato diretto a Conte, sì all’incarico esplorativo a una figura terza. “La decisione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è una scelta saggia che Italia Viva onorerà lavorando sui contenuti: vaccini, scuola, lavoro e ovviamente Recovery Plan sono le priorità su cui il Paese si gioca il futuro”, scrive Renzi sui social. “Diciamo no alla caccia al parlamentare, diciamo sì alle idee e ai contenuti”, aggiunge. “No al populismo, sì alla politica”.
La partita ora quindi è tutta nel campo giallorosso. Oltre ai pentastellati, l’altro grande player è il Partito democratico, che in una nota ribadisce quanto già dichiarato nei giorni scorsi da Zingaretti: il nome di Conte non è in discussione. “Sosteniamo con fiducia e lealtà lo sforzo che il Presidente della Repubblica sta compiendo e le iniziative assunte per risolvere questa crisi che si conferma, così come avevamo paventato, grave ed ingiustificata. Ribadiamo la nostra disponibilità a sostenere un governo guidato da Giuseppe Conte, con solida base politica e numerica, fondata sulla convergenza delle forze europeiste presenti in Parlamento, dando così vita ad una maggioranza più coesa e rafforzata“. L’obiettivo, quindi, resta quello di un Conte ter, ma non a tutti i costi.
“Esprimeremo al Presidente Fico, al quale auguriamo buon lavoro, le nostre valutazioni e le nostre priorità programmatiche che muovono dall’esigenza di salvaguardare il lavoro e contrastare le gravi diseguaglianze che la pandemia ha aggravato. Ci auguriamo che tutte le forze che si sono dette disponibili a concorrere alla definizione di un nuovo patto di legislatura, siano conseguenti procedendo rapidamente in tal senso e raccogliendo la sottolineatura dell’urgenza fatta dal Capo dello Stato”, chiosa il Pd, riferendosi indirettamente a Italia viva, artefice della crisi. Disponibilità a ricucire anche da parte dei capigruppo di LeU al Senato e alla Camera Loredana De Petris e Federico Fornaro, secondo cui la strada indicata dal Colle “è ineccepibile sotto il profilo costituzionale. Piena disponibilità per verificare le condizioni per dare una soluzione veloce ed efficace alla crisi di governo, nel solco del grande lavoro realizzato dal governo Conte dal 2019”.