Flash mob davanti al Castello sforzesco di Milano per chiedere la chiusura dei campi profughi in Bosnia, l’apertura dei corridoi umanitari e lo stop ai respingimenti e alle violenze della polizia croata nei confronti dei richiedenti asilo in cammino sulla rotta balcanica. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Rete Milano, realtà composta da volontari che si occupa di dare assistenza e aiuto ai migranti, ed Help Refugees. I partecipanti hanno portato torce, candele e coperte, e alzato dei cartelli con la bandiera dell’Unione europea raffigurata con una corona di filo spinato. “Questa situazione è inaccettabile, l’Europa deve intervenire“, ha spiegato Fausta Omodeo, presidentessa di Rete Milano, “la polizia di frontiera nell’attuare i respingimenti al confine tra Bosnia e Croazia non rispetta i diritti umani dei rifugiati”. Da anni ormai migliaia di persone provenienti da Afghanistan, Siria, Pakistan, Iraq e Iran sono bloccati in Bosnia, nelle città sul confine con la Croazia, vivendo al freddo, con poco cibo e senza acqua potabile. Nei numerosi tentativi di entrare in Europa, camminando a piedi nei boschi della Croazia e della Slovenia, spesso subiscono le violenze degli agenti croati che, dopo averli malmenati e derubati, li riportano in Bosnia. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni ha definito la situazione dei migranti bloccati nei Balcani una vera e propria “catastrofe umanitaria”

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