Dopo che Roberto Speranza ha confermato l'isola in zona arancione almeno per un'altra settimana, il presidente ha annunciato di volersi rivolgere al tribunale amministrativo attaccando Roma per un "nuovo insopportabile atto di prevaricazione"
Anche la Sardegna finisce nell’elenco delle Regioni che, nel corso di questi mesi, hanno fatto ricorso al Tar contro le ordinanze restrittive del ministero della Salute. Dopo che Roberto Speranza ha confermato l’isola in zona arancione almeno per un’altra settimana, il governatore Christian Solinas ha annunciato di volersi rivolgere al tribunale amministrativo. “Difendiamo i legittimi interessi e i diritti della Sardegna contro un provvedimento immotivato, che danneggia gravemente il nostro tessuto economico e produttivo affliggendo la Sardegna con un nuovo insopportabile atto di prevaricazione”, si legge in una nota. “Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo di continuare il proprio lavoro”.
Secondo il presidente della Regione, “la collocazione in arancione appare immotivata, e nemmeno è possibile individuare con certezza a quali dati si sia fatto riferimento per adottarla. I dati da noi trasmessi dopo essere stati tardivamente avvisati dal Ministero, quelli pubblicati da Agenas e il confronto con gli indicatori di altre regioni in zona gialla, confermano l’ingiustizia del provvedimento adottato, tanto più che sono stati attivati numerosi nuovi posti in terapia intensiva e l’indicatore Rt non è mai stato tale da giustificare la collocazione in arancione”. A suo parere, inoltre, non c’è “alcun sovraccarico dei servizi assistenziali. L’ultimo rapporto Gimbe, pubblicato ieri – si legge ancora nella nota – conferma una situazione pienamente sotto controllo e in continuo miglioramento. Il Ministro della Salute, con l’ordinanza impugnata, ha quindi stabilito sussistesse la necessità e l’urgenza di collocare la Sardegna in zona ‘arancione’ e vi ha dato corso senza che in merito l’Amministrazione abbia potuto concretamente esprimersi o apportare i propri elementi di valutazione (che certo avrebbero consentito di pervenire a conclusioni differenti)”.