“Se siamo disposti a cedere su Alfonso Bonafede alla Giustizia pur di dare vita al Conte Ter? Non si è parlato di nomi, sono l’ultimo dei problemi in questo momento”. A sottolinearlo è Davide Crippa, capogruppo alla Camera del M5s, nel primo giorno delle consultazioni a Montecitorio con il presidente della Camera Roberto Fico, al quale il capo dello Stato Sergio Mattarella ha affidato l’incarico esplorativo per verificare la possibilità di un esecutivo che riparta dalla stessa maggioranza uscente, Italia viva compresa. Se il partito di Matteo Renzi che ha scatenato la crisi aveva fatto filtrare la sua volontà di cambiare alcuni ministeri chiave, come quello della Giustizia a guida M5s, e quello dell’Economia con a capo il dem Roberto Gualtieri, né l’ex premier né i suoi più stretti collaboratori hanno voluto parlare di nomi nel giorno delle consultazioni.
Restano invece le divisioni in casa M5s. “Le critiche di Nicola Morra, Alessandro Di Battista e Barbara Lezzi che minacciano l’addio dopo la riapertura ai renziani? Non ci sono maggioranza alternative, noi vogliamo Conte premier, quindi diciamo sì a Italia Viva per far parte di questo progetto di governo affinché Conte possa andare avanti”, ha aggiunto lo stesso Crippa. Dal Pd, così come dal M5s, invece si cercano di allontanare i temi più divisivi, nel tentativo di ritrovare un accordo nella maggioranza, dopo la crisi: “Renzi potrà dettare l’agenda al nuovo esecutivo? Basta parlare di divisioni, c’è un Paese che ha bisogno urgente di un governo che faccia le riforme importante, come quella fiscale e quella degli ammortizzatori sociali. Di fronte a questo, bisogna mettere in secondo piano i personalismi”, ha tagliato corto l capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio. “Se sono più fiducioso? Stiamo lavorando”, ha concluso.