L'attore ha detto la sua in una lunga intervista al Corriere della Sera nella quale ha parlato anche delle estreme difficoltà in cui versa il settore dello spettacolo: "Tutto il settore sta patendo pene indicibili e non parlo dei personaggi famosi o degli attori popolari come me, ma parlo della manovalanza (elettricisti, macchinisti, sarte...): spero arrivino presto aiuti in denaro per superare un periodo ormai lunghissimo di inattività"
Alessandro Gassmann ha deciso di parlare delle polemiche degli ultimi giorni sul Festival di Sanremo 2021, con focus ormai noto che riguarda i figuranti e la loro presenza all’Ariston. Amadeus, direttore artistico e conduttore, si è detto pronto a lasciare tutto e così anche Fiorello. “Francamente capisco i dubbi di Amadeus, se fossi in lui non saprei cosa fare. Sanremo è l’apoteosi del pop, è uno spettacolo fatto per il pubblico a casa e farlo senza spettatori che applaudono ne ridurrebbe notevolmente l’impatto”, così Gassmann al Corriere della Sera. L’attore e regista non è nuovo al dibattito sull’attualità e anzi, usa i social non solo come strumento di autopromozione (come molti suoi colleghi) ma anche come modo per innescare riflessioni: “È un argomento molto delicato, ogni giorno continuano a morire centinaia di persone – ha aggiunto – Dall’inizio della pandemia penso sempre la stessa cosa: che si debba dare ascolto e seguito soltanto alle indicazioni degli scienziati e dei virologi. Se un esperto mi dice che Sanremo si può fare si fa, se mi dice che non si può fare non si fa”. E sul pubblico di figuranti non ha dubbi: “Penso che Amadeus abbia ragione a chiedere il pubblico di figuranti. Se gli scienziati ci diranno che fare degli spettacoli con gente tamponata all’interno di un luogo chiuso si può fare, ben venga”. Gassmann racconta di non essere un grande “consumatore di musica pop”, nomina il figlio (Leo Gassmann che ha vinto Sanremo nelle nuove proposte proprio la scorsa edizione, ndr) e dà un suggerimento: “Un compromesso potrebbe essere quello di spostare Sanremo più avanti, tanto lo seguirebbero tutti comunque. Sanremo lo guarderebbero milioni di spettatori indipendentemente dal periodo in cui va in onda. Sarebbe una buona soluzione per non perderlo e per fare un Festival speciale di fine pandemia. Insomma una doppia festa, magari con tutti i cantanti vaccinati”. E non poteva non dire qualcosa a proposito della situazione disastrosa in cui versa il settore dello spettacolo: “Tutto il settore sta patendo pene indicibili e non parlo dei personaggi famosi o degli attori popolari come me, ma parlo della manovalanza (elettricisti, macchinisti, sarte…): spero arrivino presto aiuti in denaro per superare un periodo ormai lunghissimo di inattività. Fino adesso è stato fatto troppo poco. Non ne faccio un discorso di parte (politica, ndr), perché ho espresso più volte il mio parere sulla bassezza della politica del nostro Paese. La politica in Italia è presente in maniera eccessiva e sempre e solo per cercare l’applauso dell’eventuale elettore di turno”.