La pubblicazione dell'accordo sottoscritto con il numero 10 argentino - mezzo miliardo per 4 anni - è solo l'ultima grana per la società catalana. Travolta dai debiti, aggravati dalla crisi legata al Covid, la società avrebbe chiesto un po’ di ossigeno alle banche e agli istituti di credito venuti in soccorso per evitare un default che sembra avvicinarsi sempre di più
C’era una volta il Barcellona. Il club più forte del mondo, guidato e trascinato dal giocatore più forte del mondo. Lo stesso che adesso potrebbe farlo sprofondare nel baratro. Il documento esclusivo pubblicato dal quotidiano El Mundo che rivela le cifre del contratto firmato da Leo Messi nel novembre del 2017 è scioccante: oltre mezzo miliardo di euro per quattro anni, quasi 138 milioni a stagione tra entrate fisse e variabili. Si tratta dell’accordo più costoso mai pagato a un atleta, anche se il fuoriclasse argentino avrebbe intascato “soltanto” 511 milioni dei 555 totali: pesano alcuni fallimenti tecnici come la mancata vittoria della Champions o l’ultima Liga lasciata agli eterni rivali del Real Madrid.
Il Barcellona è già passato all’attacco (così come Messi) pubblicando un duro comunicato, se vogliamo ancora più sorprendente: nella nota della società non si fa alcun riferimento alla veridicità della notizia. Le cifre non sono state smentite, tant’è che la furia blaugrana è esplosa per la divulgazione di una trattativa assolutamente riservata. “Viste le informazioni pubblicate oggi sul quotidiano El Mundo in relazione al contratto professionale firmato tra l’FC Barcelona e il giocatore Lionel Messi, il club si rammarica che sia stato diffuso pubblicamente, trattandosi di un documento esclusivamente privato disciplinato dal principio di riservatezza tra le parti – si legge nel comunicato – L’Fc Barcelona nega categoricamente ogni responsabilità per la pubblicazione di questo documento e intraprenderà le opportune azioni legali contro il quotidiano El Mundo, per i danni che potrebbe causare in seguito a questa pubblicazione. Il Barcellona esprime il suo assoluto sostegno a Lionel Messi, soprattutto di fronte a qualsiasi tentativo di screditare la sua immagine e di danneggiare il suo rapporto con il club in cui ha lavorato per diventare il miglior giocatore del mondo e nella storia del calcio”.
Il contratto monstre percepito dalla Pulce, che con ogni probabilità saluterà al termine della stagione, non fa che gettare nuove ombre sulla disastrosa situazione finanziaria di un club ormai ai limiti della bancarotta. I deludenti risultati (non) ottenuti sul campo, in ordine temporale il clamoroso ko dello scorso 17 gennaio in Supercoppa di Spagna contro il meno quotato Athletic Bilbao, sono passati in secondo piano anche agli occhi dei tifosi nel momento in cui è stato reso noto il bilancio approvato il 30 giugno. Debiti complessivi che sfiorano la cifra di 1,2 miliardi di euro – 730 milioni da estinguere nei prossimi mesi – e una miriade di rate da saldare per operazioni di mercato portate a termine negli anni passati. L’Ajax starebbe ancora aspettando 48 milioni per De Jong, il Liverpool 40 per Coutinho, il Gremio più di 20 per il neo-juventino Arthur, il Bordeaux i suoi 10 milioncini per Malcolm e via dicendo.
La società avrebbe chiesto un po’ di ossigeno alle banche e agli istituti di credito venuti in soccorso per evitare un default che sembra avvicinarsi sempre di più: tra i creditori ci sarebbero Goldman Sachs e tanti altri operatori come Allianz, Prudential, Barings e Amundi. Una bufera già partita con la drastica decisione del taglio stipendi che nei mesi scorsi aveva fornito il pretesto per l’ennesima guerra con una dirigenza incapace di garantire allo spogliatoio la serenità che deve essere alla base di ogni squadra di calcio. I 122 milioni risparmiati dagli ingaggi dei giocatori (l’accordo verrà ratificato dal presidente che sarà eletto il 7 marzo) verranno rimborsati nei prossimi quattro anni e difficilmente placheranno la crisi economica più imponente nella storia del club. Dal paradiso all’inferno, con in mezzo una pandemia diventata benzina in un incendio di proporzioni cosmiche. Il Barcellona si trova in terapia intensiva e il nuovo presidente sarà subito costretto ad adottare misure straordinarie per far sì che il glorioso impero blaugrana non si sgretoli. Tre i candidati in corsa: l’ex Joan Laporta, Victor Font e Toni Freixa. La prima missione (tralasciamo quella impossibile relativa ai conti in rosso) sarà far cadere nel dimenticatoio la figura di Bartomeu, il più grande rivale di Leo Messi. Cinque persone erano a conoscenza del contratto firmato dall’argentino, tra queste proprio il patron dimessosi il 27 ottobre. La sensazione è che siamo soltanto alla sigla iniziale di una serie tv che ci terrà incollati per i mesi a venire.