Ti accorgi davvero che stai invecchiando quando, non solo ti chiamano signora, ma a farlo sono i ventenni, proprio quelli che tu guardi ancora con la convinzione che “più o meno avranno la mia età”; quando ti guardi allo specchio e, come diceva bene Massimo Ranieri, “sopra il viso c’è una ruga che non c’era”; quando ti viene voglia di comprarti una gonnellina giro passera e poi la vedi addosso ad una sedicenne che potrebbe essere tua figlia, quindi la rimetti a posto e compri un maglioncino taglia M; quando nonostante tutte le volte in cui l’hai desiderata, senti di non essere pronta ad una vita senza ciclo mestruale.
Poi scopri pure che Justin Timberlake compirà 40 anni, mentre tu eri convinta fosse arrivato a mala pena a 25, che peraltro è esattamente l’età alla quale il tuo cervello si è fermato. Certi traumi ti segnano.
Tu ricordi il ragazzo che ammiccava cantando “Dirty babe, you see these shackles? Baby, I’m your slave. I’ll let you whip me if I misbehave” (Ragazzaccia, le vedi queste catene? Baby, sono il tuo schiavo. Ti lascerò frustarmi se mi comporterò male), poi ti ritrovi a pensare al fatto che comincerà a fare i controlli per la prostata e ti crolla il mondo e la libido. Per non parlare di quando lo si vedeva piangere come un fiume in piena per Britney Spears – anche lei prossima quarantenne – mentre cantava Cry me a river e noi tutte lì a tenere a bada gli ormoni urlanti da diciannovenni, sognando di asciugare quelle lacrime con i nostri reggiseni.
C’è poco da fare, certe cose non dovrebbero mai cambiare, altrimenti ti si creano certi scompensi che manco Jung potrebbe mai capirci qualcosa. Penso a Ryan Gosling, che a guardarlo ti viene in mente il ragazzetto ribelle della scuola, quello con cui saresti scappata di casa a diciassette anni, mentre poi devi fare i conti col fatto che pure lui ha inaugurato la stagione del metabolismo lento e degli occhiali multifocali e soprattutto che ha messo su famiglia con Eva Mendes, levandosi dalla piazza nella maniera più crudele possibile.
Certo, sul palco Justin è ancora un gran bel manzo di prima scelta, ma d’ora in poi guardandolo mentre si dimena ancora con una certa energia, cominceremo a temere per il suo femore e questo – capite bene – rischia di azzerare qualsiasi fantasia. D’altro canto, bisogna ammettere che Justin ha ancora un fan club decisamente young, pieno di ragazzine urlanti che fanno a gara a chi sbava di più per la sua barbetta incolta e questo anche perché fa parte di quella categoria di uomini con la faccia da eterni adolescenti, stile Gianni Morandi o Leonardo Di Caprio, quei visi in cui ti sembra di scorgere ancora un po’ di acne giovanile pure a cinquant’anni, uomini che fai fatica ad inquadrare in un certo range di età, perché ne dimostrano sempre venti in meno.
Noi ragazze di ieri, abbiamo cominciato a sentire una gran nostalgia del periodo ‘Nsync, quando si è sposato con quella strafiga di Jessica Biel ed è diventato padre (oggi pare sia papà bis!). Il trauma più grande in tal senso – almeno per me – è avvenuto prima con Robbie Williams, col quale avrei voluto trascorrere tutta la vita a drogarci e fare l’amore sul retro-palco dopo ogni concerto. Dopo aver faticosamente accettato che non sarei mai stata la groupie di Robbie, le mie fantasie si sono spostate oltreoceano verso questo ragazzo di Memphis, anche lui orfano di boyband come Robbie Williams, ma molto meno droga-alcol e psicofarmaci, portatore sanissimo di talento e figaggine a vagonate.
Ma il tempo è tiranno e arriva un momento in cui noi, ragazze col cuore a Beverly Hills 90210, pur tenendo ai piedi le nostre Dr. Marteens per sentirci ancora “cciovani”, dobbiamo riporre la Smemoranda nel cassetto e far pace col fatto che, oltre ad averci simpaticamente portato una pandemia di Covid-19, il 2020 è stato l’anno che ha decretato l’inizio dei nostri “anta” e l’ingresso nella cosiddetta fase adulta della vita. Come inizio non è dei più rosei, ma occorre pensare positivo. E se come dice bene qualcuno la vita comincia a quarant’anni, ci auguriamo di ritrovare quel manzo di Justin Timberlake sul palco in forma smagliante e femore saldo, con tutta la consapevolezza di un quarantenne e il solito aspetto di uno di venti.
L’augurio vale anche per noi coetanei, ovviamente. Dopotutto il 1981 è un’ottima annata. Happy B Day Justin!