Il Fatto dà conto dell'ipotesi di slittamento ad aprile o maggio in attesa di un protocollo decisivo del Cts. E anche il Corriere sostiene che il Cts (che di pronuncerà in settimana) abbia seri dubbi sull'eventualità di annullare
Aveva detto di non essere disposto a salire sul palco senza un pubblico (di figuranti). Poi ha fatto marcia indietro e ieri sera Amadeus ha comunicato di essere pronto a fare il Festival di Sanremo in ogni caso. Stamani 31 gennaio però ecco che tutto acquista una “luce diversa”: sul Fatto Quotidiano la notizia di un protocollo del Cts in arrivo che “sancirebbe il rinvio”. “Si avvicina la diffusione del decisivo protocollo del Cts, in Rai comincia a farsi largo lo scoramento. Voci autorevolissime, dai piani alti di Viale Mazzini, sembrano aver messo in agenda, a matita, l’ipotesi di un rinvio ad aprile o meglio ancora maggio”. Stessa previsione anche in un retroscena pubblicato sul Corriere della Sera: il Cts non sarebbe tanto convinto che il Festival sia da fare. Il nodo si scioglierà in settimana, prima occorre vedere il protocollo di sicurezza preparato dalla Rai. Le obiezioni del Cts riguardano intanto la “bolla” creata per tutti i dipendenti Rai che saranno la macchina organizzativa e operativa del Festival ma che secondo il Comitato tecnico scientifico così “sicura” non è: gli artisti, che sono 26, più il loro entourage, raccolti in uno spazio stretto come è stretto il dietro le quinte potrebbero portare casi di positività al covid. C’è preoccupazione anche per quanto riguarda l’affluenza a Sanremo dall’esterno: per quanto ridotta, si tratterebbe comunque di una considerevole quantità di persone. Che succederà? La kermesse sarà annullata o rimandata? Intanto il “nodo” de figuranti è risolto: Ama ci sarà anche se la sua convinzione resta quella che l’Ariston debba essere trattato come uno studio televisivo e che quindi valgano le regole, come specificato anche nelle FAQ sul sito di Palazzo Chigi, in vigore per altre trasmissioni. Secondo l’Ansa, il conduttore avrebbe fatto questa scelta, ovvero farlo comunque, anche senza pubblico, perché far saltare Sanremo significherebbe mettere in seria difficoltà tutti coloro che ci lavorano, l’industria discografica che spera in un segnale di ripartenza, la Rai stessa che grazie al festival lo scorso anno ha messo in cassa oltre 37 milioni di ricavi pubblicitari. E il co-conduttore Fiorello? Non è chiaro se seguirà i passi dell’amico Amadeus.