Nella zona euro l’indice Pmi (Pourchase management index) manifatturiero, indicatore che registra la fiducia dei responsabili degli acquisti delle imprese, è calato in gennaio a 54,8 da 55,2 punti di dicembre. E’ la lettura finale elaborata da Ihs Markit. L’indice si colloca comunque per il settime mese consecutivo sopra quota 50, spartiacque tra fase espansiva e contrazione dell’economia. A livello di singoli paesi l’andamento è piuttosto differenziati. L’indice è sceso in Germania, passando da 58,3 a 57,1 punti nel mese in cui il paese ha vissuto nuove restrizioni per il contenimento della pandemia. Viceversa in Francia l’indicatore è salito ai massimi dallo scorso luglio raggiungendo i 51,6 punti dai 51,1 punti di dicembre.
Bene anche l’Italia: l’indice è salito a 55,1 punti da 52,8 di dicembre, contro le attese di un lieve calo a 52,4, sesto mese di fila di miglioramento. Il dato Pmi manifatturiero oltre le attese “è un ottimo segnale, che denota anche un clima di fiducia a cui hanno contribuito la messa a terra di misure come il potenziamento di Transizione 4.0”. ha commentato il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli, aggiungendo: “dobbiamo chiudere più in fretta possibile queste crisi e tornare a lavorare h24 per le nostre imprese”.
Il sito del Financial Times scrive “La manifattura italiana, guidata dall’export, prospera mentre quella spagnola, basata sui consumi interni, resta indietro”. Il quotidiano britannico sottolinea che si tratta dell’ottavo mese di espansione per il settore manifatturiero italiano e della crescita “più forte negli ultimi tre mesi”, con “una forte domanda degli ordinativi e un aumento dell’occupazione”. La domanda per i beni italiani arriva soprattutto dall’Asia, precisa il quotidiano. La scorsa settimana il Fondo monetario internazionale ha operato una decisa revisione al ribasso delle stime di crescita italiana nel 2021 che dal precedente + 5,5% sono state portate a + 3% Notizie meno buone dalla Cina. L’indice manifatturiero Pmi sponsorizzato dalla rivista Caixin segna a gennaio un inatteso calo a 51,5, ai minimi degli ultimi 7 mesi, contro 53,0 di dicembre e 52,7 atteso dai mercati.