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I renziani vogliono un “documento scritto” alla fine dei lavori. Gli altri partiti temono la trappola: prima accordo su Conte premier

Al tavolo sui punti programmatici è scontro sul un documento scritto. Rosato: "Così c'è una maggioranza che si costruisce intorno a un programma". Gli Europeisti: "A noi non è stato chiesto un documento scritto. Fico ha detto che vorrà sapere se ci sono le condizioni generali per il prosieguo della formazione di una maggioranza"

Pd e M5s lo hanno chiamato “cronoprogramma“, Italia viva ha chiesto un documento scritto. Ed è proprio su quel testo che ora gli esponenti dei partiti che siedono al tavolo sul piano di legislatura, si stanno scontrando. Il presidente della Camera Roberto Fico ha aperto i lavori della mattina annunciando che entro la fine della giornata le forze politiche dovranno far sapere se esiste un’intesa di massima o se ci sono nodi insormontabili. Questo non comporta quindi per forza la scrittura di un documento chiuso già nelle prossime ore, anche perché fondamentale sarà poi capire se sarà Giuseppe Conte a dover guidare il nuovo esecutivo. Italia viva non la vede allo stesso modo e chiede che si scriva un testo prima ancora di aprire il tavolo che dovrà discutere sui nomi.

Siamo in una fase di trattative molto delicata e ogni condizione rischia di avere un effetto sull’esito delle discussioni. Uno dei sospetti che è circolato nelle ultime ore nei corridoi è che Italia viva possa tentare di chiudere l’accordo con i partiti e poi mettere sul tavolo la richiesta di sostituire Conte. Una richiesta inaccettabile, almeno al momento, per 5 stelle, Partito democratico e Leu. Nicola Zingaretti, a domanda diretta sull’ipotesi di “trappola” da parte di Renzi, ha replicato: “Siamo fiduciosi che la disponibilità data da tutti sia una volontà sincera“.

Secondo il presidente di Italia viva, Ettore Rosato, la richiesta di chiudere il documento prima di parlare dei nomi sarebbe “molto rispettoso delle regole parlamentari”: “Così c’è una maggioranza che si costruisce intorno a un programma”, ha detto a Tagadà su La7. “Al tavolo ci sono partiti che hanno detto ‘o Conte o la morte‘, interpretano il pensiero di Conte, anche in maniera abbastanza forte dalle dichiarazioni che continuiamo ad ascoltare. Dopodiché, è chiaro che il presidente del Consiglio dirà la sua sulle questioni che riterrà di sottolineare. Nessuno pensa di avere un premier o ministri commissariati, è chiaro che ci vuole collegialità”.

A chiarire però che la richiesta di un documento scritto non è mai arrivata da Fico, è stato Maurizio Buccarella, ex M5s e membro degli Europeisti che partecipa al tavolo in queste ore: “Al termine di questa giornata Fico si aspetta il risultato dei nostri lavori che verosimilmente non si concluderanno con un documento scritto, a noi non è stato chiesto un documento scritto”, ha dichiarato nella pausa dei lavori. “Fico ha detto che vorrà sapere se ci sono le condizioni generali per il prosieguo della formazione di una maggioranza. Andiamo avanti sui punti programmatici, partendo dal documento del 2 dicembre scorso”. “Non ci sarà alcun documento alla fine della riunione che serve piuttosto a verificare se non ci sono condizioni ostative ad andare avanti con le intese sul nome da indicare al presidente Mattarella per l’incarico”, ha detto anche Antonio Tasso del Maie. Già ieri la senatrice di Leu, Loredana De Petris, aveva spiegato che “nel momento in cui si inizierà a discutere di temi, nello stesso istante bisognerà mettere sul tavolo il nome di Conte. Al presidente Fico lo abbiamo detto e lo diremo domani alle forze politiche”.