“Il 4 luglio del 2018, cioè il giorno prima di una delle udienze del disciplinare a Woodcock, ebbi modo di parlare con Cascini, non con delle chat, ci fu un incontro. In quell’occasione c’era molta tensione anche all’interno dell’ufficio di Roma”. Lo ha detto l’ex pm Luca Palamara, in occasione dell’incontro con Marco Lillo e Antonio Massari. Durante il dibattito – trasmesso in diretta sui canali del fattoquotidiano.it – sono stati messi a confronto “Il Sistema”, il libro-intervista di Alessandro Sallusti a Palamara, con il saggio Magistropoli di Antonio Massari (Paper First). L’ex magistrato ha raccontato particolari inediti sull’episodio relativo ai retroscena del procedimento disciplinare al Csm contro Henry John Woodcock. Un procedimento sul quale – a sentire Palamara – avrebbe potuto avere un ruolo un’intercettazione di una conversazione tra Giovanni Legnini, all’epoca vicepresidente del Csm, e l’ex ministro Paolo Cirino Pomicino, in cui il primo avrebbe espresso giudizi negativi su Woodcock. “Che cosa mi dice Cascini? Mi dice: guarda che voi questo processo non lo potete fare perché c’è un’intercettazione tra Legnini e Pomicino, questo dice, in virtù della quale comunque il processo non potrà essere continuato. Finita questa conversazione, lo ricordo come se fosse oggi, vado da Legnini e lo avviso della notizia che avevo avuto, perché per me poteva essere pure non vera”, sostiene l’ex pm nel suo racconto. E Legnini, sottolinea Palamara, “sbianca, si preoccupa e mi dice ‘sì, è vero, ho parlato con Pomicino e ho espresso dei giudizi negativi su Woodcock“. E così, prosegue Palamara, “nel pomeriggio, e pure su questo vi è traccia sul mio telefonino, contatto l’allora procuratore di Roma e lo raggiungo per chiedergli conferma se è vero o meno dell’esistenza di questa intercettazione. Il procuratore di Roma mi dice ‘guarda che nel famoso riparto di competenze tra Napoli e Roma, quando il fascicolo che riguardava Romeo venne trasmesso a Roma, ci fu una trasmissione di atti che comprendeva delle intercettazioni che abbiamo noi ma che sono rimaste anche a Napolì. Questa fu la risposta che mi diede. E fu la risposta che riconsegnai a Legnini”. Si trattava, spiega Palamara, “di un colloquio tra Legnini e Pomicino all’esito del quale Pomicino è andato nell’ufficio dell’intercettato, che era l’imprenditore Alfredo Romeo, e gli aveva rivelato il contenuto del colloquio che aveva avuto con Legnini”. Questo, aggiunge Palamara, “non c’è negli atti, c’è traccia delle mie telefonate con Pignatone, è il 4 luglio del 2018, e dei miei messaggi con Palazzi, il 4 luglio del 2018, e del fatto che il dottor Pignatone chiamò subito Legnini per relazionarlo di quanto accaduto. Questo è quello che racconto io specificando il perché il 28 maggio del 2019 parlo con Legnini in quel modo”.
Rivedi la diretta completa di Marco Lillo con Luca Palamara, in libreria con Il Sistema (Rizzoli) scritto con Alessandro Sallusti, e Antonio Massari, autore del libro Magistropoli (Paper First).