Una qualche forma di rassicurazione è arrivata dal segretario del Cts, Fabio Ciciliano, che ospite del programma Che giorno su Rai Radio 1, ha fugato più di qualche dubbio: l’ipotesi “slittamento” non è sul piatto. “Il Festival di Sanremo è una manifestazione che sicuramente si organizzerà all’inizio di marzo”. E c’è da scommettere che, nel caso venisse confermata dopo che il Cts avrà esaminato il protocollo di sicurezza Rai, farebbe contente molte persone. A cominciare da alcuni cantanti in gara: “Non sono né medico, né un politico. Non possiamo ovviamente pretendere che questo sia un Sanremo normale”. Così Max Gazzè, che andrà al Festival con il brano ‘Il farmacista‘, sull’opportunità di avere un pubblico a Sanremo. “A differenza del protagonista della mia canzone, non ho una soluzione – racconta in un’intervista rilasciata a Repubblica – È stato svilente per tutta la categoria dello spettacolo aver subito per tanti mesi un blocco totale, ora con il Festival centinaia di persone potrebbero riprendere dignitosamente un fare il proprio mestiere”. Sul non fare il Festival non ha dubbi: “È stato avviato un lavoro che ora va tutelato. Rinunciare sarebbe una sconfitta ancora più grande per tutta la categoria. Uno è sempre meglio di zero e se sarà necessario fare un passo indietro per farne due in avanti, io sono disposto a farlo, accettando tutte le restrizioni che i cantanti in gara devono rispettare, compresa la ‘silviopellicazione nella stanza d’albergo’”.