Il team di super esperti dell'Organizzazione mondiale della Sanità in visita alla struttura che fin dall'inizio della pandemia è stata accusata - anche da Donald Trump - di avere lasciato fuoriuscire il coronavirus. "Le tesi sono ancora tutte sul tavolo, siamo aperti a tutto", dicono gli scienziati
Sono arrivati all’Istituto di virologia di Wuhan, che sin dalle origini della pandemia è stato al centro di speculazioni su una possibile origine in laboratorio del coronavirus. L’ex presidente Donald Trump, poi, si era spinto oltre, accusandolo esplicitamente di avere diffuso Sars-Cov-2 nel mondo. Ora il team di super esperti dell’Oms ha dichiarato che quelli che sta raccogliendo nell’istituto sono “dati che nessuno aveva mai ottenuto sinora”. “Il corpo di informazioni che stiamo mettendo insieme – ha dichiarato a Skynews uno degli scienziati che compongono la squadra dello zoologo Peter Daszak – è di grande valore e ci sta portando nella giusta direzione” per quanto riguarda le origini del coronavirus.
“Le tesi sono ancora tutte sul tavolo, siamo aperti a tutto”, ha spiegato Daszak che da anni collabora con l’Istituto e con la dottoressa Shi Zhengli, la scienziata cinese nota come ‘Bat woman’ per le sue ricerche sui pipistrelli, che nei mesi scorsi aveva respinto le accuse di Trump. “Se i dati ci porteranno ad un mercato del pesce è lì che andremo, se ci porteranno in un allevamento di animali selvatici e lì che andremo, se ci porteranno in un laboratorio è lì che andremo”, ha spiegato Daszak, la cui nomina nel team dell’Oms è stata oggetto di qualche critica visti i suoi stretti legami con la Cina. Intanto il team ha già visitato il mercato ittico dove vennero riscontrati i primi casi di Covid-19 riuscendo a parlare con i responsabili, i fornitori e le persone della comunità locale.
La visita del team dell’Oms è il momento più delicato della missione sulla raccolta dati e indizi sull’origine del virus e la sua diffusione. “Non vediamo l’ora di incontrare tutte le persone più importanti e di porre loro tutte le domande che devono essere poste”, ha inoltre dichiarato Daszak, secondo il reportage condotto dall’emittente giapponese TBS. I giornalisti hanno seguito il team nella struttura di massima sicurezza, ma, come per le visite precedenti, ci sono stati pochi contatti diretti con i membri del team, che finora hanno fornito scarsi dettagli sulle loro discussioni e visite. Guardie di sicurezza in uniforme e in borghese erano di guardia lungo l’ingresso principale della struttura, ma non c’era segno delle tute protettive che i membri del team avevano indossato martedì durante una visita a un centro di ricerca sulle malattie degli animali.