Bruno Astorre è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. Si chiude così la vicenda giudiziaria che ha travolto il senatore del Pd, accusato di truffa per fatti risalenti al 2010-2013, quando era vicepresidente della Regione Lazio. “Il Tribunale di Velletri ha disposto oggi la piena assoluzione”, fa sapere lo stesso Astorre in una nota. “Una sentenza che arriva dopo quasi otto anni tra indagini e processo, e che dimostra pienamente la correttezza del mio operato come vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio, tra il 2010 e il 2013″. Per la stessa vicenda erano stati rinviati a giudizio 16 ex consiglieri del Pd in Regione, accusati a vario titolo di truffa, peculato, corruzione e abuso d’ufficio. “Un ringraziamento va all’avvocato Alicia Mejía Fritsch per le sue ponderate scelte processuali, nonché a tutte quelle persone che in questi anni non mi hanno mai fatto mancare il loro pieno sostegno“, conclude il senatore.
La notizia è stata accolta con favore anche dall’attuale presidente della Regione e segretario dem, Nicola Zingaretti: “L’assoluzione di Astorre da parte del Tribunale di Velletri è una bella notizia. Personalmente mai avuto dubbi ma ora anche la sentenza conferma dopo anni di iter processuale che il fatto non sussiste. A Bruno mando un grandissimo abbraccio”, si legge in un comunicato.