François Asselineau, presidente dell’Union Populaire Républicaine (Upr) ed ex candidato alla presidenza francese, è stato oggi arrestato con l’accusa di molestie morali e aggressioni sessuali. È tenuto in custodia di polizia nell’ambito di un’indagine aperta il 15 maggio 2020 dalla Procura di Parigi per molestie morali, molestie sessuali e aggressioni sessuali. Due denunce per queste accuse erano state presentate da due presunte vittime ed ex dipendenti dell’Upr, una ad Allier, l’altra a Parigi, e un ex dirigente aveva fatto rapporto al pubblico ministero. Queste accuse rivelate da Liberation sono state poi qualificate come “calunnie” da Asselineau.
Secondo l’entourage del capo dell’Upr, Asselineau è “attualmente ascoltato nell’ambito del procedimento giudiziario avviato da due ex dipendenti del movimento, in concomitanza con un tentativo di prendere il controllo di l’Upr da parte di una manciata di aderenti“.
Diverse decine di dirigenti del movimento avevano chiesto le sue dimissioni in primavera, citando “l’esistenza di rapporti speciali e più che insistenti da parte” del signor Asselineau nei confronti dei dipendenti dell’Upr, “fonte di grave sofferenza psicologica“. François Asselineau aveva comunque convocato un congresso virtuale a luglio durante il quale è stato ampiamente rieletto alla testa del partito sovranista. Sostenitore dell’uscita della Francia dall’Unione Europea, dall’euro e dalla Nato, ha raccolto lo 0,92% dei voti alle elezioni presidenziali del 2017.