Quattro arresti tra il 2019 e il 2020, ora la chiusura delle indagini con altre 11 persone sotto inchiesta, cinque dei quali vigili urbani. Una vera e propria “cricca”, secondo gli inquirenti, quella che all’interno del corpo della Polizia Locale di Milano si adoperava – insieme a impiegati del Comune di Milano, di Aler e Ats -per cancellare le multe agli amici. Lo riportano oggi Il Giorno e Corriere della Sera.

Si allarga quindi l’inchiesta della Procura milanese che vede la posizione di diversi “ghisa” al vaglio del lavoro del pm Carlo Scalas: in tutto, tra gli indagati della Polizia Locale quelli iscritti alla Cisl sono sette, tra cui l’attuale segretario milanese e il suo predecessore, Mauro Cobelli, ‘mister 500 tessere’, al centro della vicenda che ha portato alle dimissioni dell’ex comandante dei vigili, Antonio Barbato. Ma la lista di persone che hanno chiesto o ricevuto la cancellazione, spesso in cambio di “favori” o di semplice riconoscenza, sarebbe molto più ampia.

Le multe – secondo la ricostruzione degli inquirenti – venivano tolte con interventi telematici o grazie a personale coinvolto nell’ufficio dedicato alle sanzioni, in via Friuli, dietro la corresponsione di una parte del dovuto che finiva nelle tasche dei protagonisti della vicenda. Tra le intercettazioni agli atti ce n’è una nella quale un’impiegata del Comune parlando con uno dei vigili, che l’aveva fatta contattare da un suo amico che aveva un problema con 5mila euro di multe, spiega: “Occhio a chi dai il numero Mauro, se non è gente ‘affidata’ non darlo più a nessuno, perché questo si è fatto le sue cose ed è sparito, e adesso dobbiamo vedere come cazzo fare”.

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