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Blog - 4 Febbraio 2021
Se vuoi ci amiamo adesso
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- 18:20 - Iv: Renzi, '50 anni e sono felice, però la fase zen è finita ora rilancio sulla politica'
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Sono arrivato a 50 anni, canto, ballo e sono felice. Però la fase zen è finita dopo le assoluzioni: adesso rilancio sulla politica". Lo dice Matteo Renzi a il Venerdì in una intervista alla vigilia dei suoi 50 anni che festeggerà l'11 gennaio anche con un'iniziativa pubblica a Firenze per lanciare "un anno scoppiettante contro una destra illiberale" di Giorgia Meloni, definita "incapace e pericolosa" dal leader di Iv.
Se dovesse essere ricordato per una cosa, una soltanto di quelle fatte nei mille giorni a palazzo Chigi, quale sceglierebbe? "Non una cosa ma un sentimento. Si era aperta una stagione di speranza, c’era l’idea che ce la potessimo fare come Paese". E al fondo, secondo lei, perché è finita? "Al fondo? Per i nostri errori, è ovvio. Ma soprattutto per fuoco amico. In quella stagione una parte del gruppo dirigente ex Pci-Pds ha voluto perdere il Paese pur di riprendersi la Ditta". Per Renzi "l’inizio della fine sono le trivelle e l’indagine su Tempa Rossa nel 2016".
Non ha fatto errori? E solo colpa degli altri? "È evidente che ho commesso errori. Ma se penso ai miei 50 anni, a come ci arrivo, mi vengono in mente due parole che una volta mi disse un caro amico che non c’è più: letizia e gratitudine. Sono felice e ho imparato tanto, anche nei momenti in cui ero solo come un cane, soprattutto quando mi hanno diffamato". Un sogno? "È fare di Italia Viva, un partito ucciso in culla dalle indagini Open, un’altra cosa. Trasformarlo sempre di più in 'Italia Vivaio', un polo che attragga i giovani e li porti ad appassionarsi alla politica".
Il mitico centro. Si farà mai? "Il centro è il luogo grazie al quale si vince o si perde la partita. C’è un’opportunità evidente. Meloni con la sua coalizione non è maggioranza nel Paese, è diventata presidente del Consiglio grazie a Enrico Letta che ha voluto dividere la coalizione, e lo resta oggi perché i 5 stelle rifiutano l’alleanza organica".
Schlein? "La cosa che più apprezzo di lei è che rifiuta la logica del meglio pochi ma buoni. Quel settarismo della sinistra che è il miglior alleato dell’estremismo della destra. Schlein, che viene da una storia molto diversa dalla mia, ha capito che con quel settarismo lì si perde e lei, invece, vuole vincere".
- 18:04 - Giustizia: Serracchiani (Pd), 'grave escludere da riforma principio parità di genere'
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Noi riteniamo che questa riforma non ci appartenga e abbiamo tutti i motivi per dire che siamo contrari, però ci chiediamo perché tenere fuori un principio costituzionale, quello della garanzia della parità di genere, quello che non ci sia discriminazione tra sessi? Perché dire che un principio, come quello della parità di genere, può anche essere fatto con una legge ordinaria?". Così la deputata democratica e responsabile nazionale Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, intervenendo in Aula.
"L'idea che si sta dando è che non sia un valore così importante e che ne possiamo fare a meno. L'idea insomma che la Carta costituzionale sia cartastraccia. Per noi non è così, e dato che questo è un governo che viene presieduto da una donna, chiediamo alla maggioranza che di questo principio non si faccia cartastraccia, e che di questo principio si mantenga il rango costituzionale, perché troviamo inaccettabile e intollerabile che proprio su questo ci si dica: si può fare con legge ordinaria".
"A tenerla sempre sotto il tappeto, quella parità di genere, prima o poi, non sarà un problema forse per noi che, grazie a quelle donne che si sono sacrificate, oggi siamo qui e possiamo dire quello che pensiamo, ma pensate alle vostre figlie e alle vostre nipoti, perché questi diritti non sono mai scontati e questi diritti, anche oggi, vengono messi costantemente in discussione".
- 18:04 - Servizi: Boschi, 'nomine riconoscono competenza e professionalità'
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Le nomina del prefetto Vittorio Rizzi come nuovo direttore del Dis e del capo di Stato Maggiore Leandro Cuzzocrea a vice direttore Aisi rappresentano un riconoscimento alla competenza, e all’impegno al servizio del Paese”. Così la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi.
“Conosco e apprezzo la professionalità di Rizzi sin dai tempi in cui, durante il nostro governo, ricopriva il ruolo di capo dell’Ispettorato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel ringraziare Belloni per la dedizione e il lavoro di questi anni, a Rizzi e Cuzzocrea auguro buon lavoro, sapendo che il loro spirito di servizio rappresenta una garanzia per il delicato incarico che andranno a ricoprire”, conclude.
- 18:03 - Pensioni: Avs, 'governo chiarisca immediatamente dati'
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Il Governo spieghi immediatamente come sia potuta accadere una cosa così grave. La modifica unilaterale dei requisiti pensionistici operata dall'Inps é fuori dal mondo: è stata chiesta dal Governo ? E perché tutto è stato fatto senza trasparenza? Qui siamo di fronte al paese reale non a quello raccontato dalle fiabe di Giorgia Meloni, sono in gioco diritti e vite di milioni di persone“. Lo afferma il capogruppo di Avs nella commissione Lavoro della Camera Franco Mari in merito a quanto denunciato dalla Cgil sui nuovi criteri pensionistici.
- 18:03 - Autonomia: Giorgis (Pd), 'da Calderoli solo contraddizioni, si fermi'
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - “Il ministro Calderoli oggi nell’Aula del Senato ha dato l’impressione di non aver letto con la dovuta attenzione la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità di parti significative della legge che porta la sua prima firma sull’Autonomia". Lo dice il senatore Andrea Giorgis, capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionale, che è intervenuto nell’Aula del Senato nel corso del Question time.
"Ha ripetuto di voler dare piena attuazione alla decisione della Corte, presentando un disegno di legge delega sui Lep, di voler proseguire le interlocuzioni con le regioni che avanzarono richieste di ulteriore autonomia e si è impegnato solo a non portare intese in Cdm fino al referendum. Ma come può il governo dare piena attuazione alla sentenza e al tempo stesso riprendere e proseguire il cammino dei negoziati? Se il governo intende rispettare la decisione della Corte deve innanzitutto riscrivere la legge, determinare e finanziare i Lep, tutti i Lep, predisporre una procedura per l’adeguata valutazione ed attuazione del principio di sussidiarietà in relazione alle specifiche funzioni (comprese quelle che potrebbe essere considerate non Lep) e soltanto dopo, ripeto soltanto dopo, avviare delle interlocuzioni con le regioni che avanzeranno richieste di autonomia differenziata. Al ministro Calderoli ripetiamo di fermarsi: dividere il Paese danneggia tutti”.
- 17:49 - **Governo: Meloni, 'Musk? Peggio Soros', torna ipotesi inauguration day Trump 'mi piacerebbe'**
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - Difende Elon Musk a spada tratta, guarda i rapporti con gli States fiduciosa, sa che con Donald Trump si profila "un rapporto che si annuncia molto solido, non so se dire privilegiato". La premier Giorgia Meloni affronta la tradizionale conferenza di fine anno, ormai fattasi di inizio, forte del risultato portato a casa con la liberazione di Cecilia Sala: "non ho provato emozione più grande di quando ho chiamato una madre per dire che sua figlia stava tornando a casa", racconta riavvolgendo il nastro. Il lieto fine "è stata una triangolazione complessa con Iran e Stati Uniti d'America, una questione seguita dall'inizio con costanza, mettendo assieme dei tasselli che hanno composto questo puzzle".
Su come si sia arrivati all'epilogo la presidente del Consiglio può dire ben poco, sul destino di Mohammed Abedini Najafabadi, l''uomo dei droni', rimanda "al vaglio tecnico e politico del ministero della Giustizia". Ma è evidente che il blitz in Florida da Trump abbia avuto un ruolo decisivo: per la liberazione della giornalista italiana, anzitutto, ma anche per puntellare un rapporto che potrebbe presto trasformarsi in un sodalizio. Tanto che Meloni, incalzata dai cronisti, non esclude di tornare di nuovo negli States tra 10 giorni appena, quando, il 20 di gennaio, si celebrerà l'Inauguration day e Trump si insedierà nuovamente alla Casa Bianca.
La sua mimica facciale svela molto più delle sue parole quando le chiedono, a più riprese, se non tema il ritorno del tycoon, che ha già seminato il panico con le sue dichiarazioni sulla Groenlandia, su Panama e sul Canada. Trump, spiega, ha un "modo energico per dire che gli Stati Uniti non resteranno a guardare" e invia, alzando la voce, messaggi "ad altri player globali" affinché intendano, dunque la premier esclude che il Presidente americano "tenterà annessioni con la forza". Anche sull'Ucraina Meloni si dice convinta che non arriverà alcun disimpegno da parte degli Usa, anche perché abbandonare Kiev al suo destino "sarebbe un errore", rimarca mentre si appresta ad incontrare nelle prossime ore Volodymyr Zelensky. E sui dazi, altro spauracchio all'orizzonte, "sarebbero un problema - riconosce -, ma non è una novità che le amministrazioni americane pongano la questione dell'avanzo commerciale. Il protezionismo non è un approccio che riguarda solo l'amministrazione di Trump", scandisce ricordando il piano da 400 miliardi di dollari messo in campo da Joe Biden per contrastare l'inflazione, in barba agli interessi europei. Ma è soprattutto il rapporto privilegiato con Elon Musk a tenere banco, a partire dalla vicenda Starlink, di cui, assicura, non ha mai parlato con il tycoon.
Meloni bolla come "false notizie" quelle circolate sulla sigla di un presunto accordo di 1,5 miliardi con la società che fa capo all'uomo più ricco del pianeta. "Valuto gli investimenti stranieri solo con la lente dell'interesse nazionale - puntualizza -, non delle amicizie. Non è mio costume usare il pubblico per fare un favore agli amici". Ma poi mette in chiaro: ''il problema con Space X è che è privato o che è Musk? Perché io non faccio favori agli amici, ma non accetto nemmeno che a persone che hanno buoni rapporti con me venga attaccata una lettera scarlatta...".
Incalzata dai cronisti, Meloni tira in ballo George Soros, il magnate noto anche per aver finanziato partiti di sinistra. "Musk è una persona molto nota e facoltosa che esprime le sue posizioni. Quando mi si dice che è un pericolo per la democrazia io segnalo che non è il primo... di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni ne ho viste parecchie, spesso le esprimono contro di me. Il problema è quando delle persone facoltose utilizzano quelle risorse per finanziare partiti ed esponenti politici per condizionare le scelte politiche. Questo non lo fa Musk, questo lo fa Soros e quando è accaduto si è parlato di filantropi" e "lo considero molto più ingerente di Elon Musk. Quella è una ingerenza seria".
Anche a chi le fa notare il potere che il numero 1 di Tesla sprigiona sulla comunicazione, essendo, tra le altre mille cose, anche il proprietario di X, la premier replica che Musk "consente a tutti di dire qualsiasi cosa sulla sua piattaforma, io invece spesso sono stata bannata" su altri social. Le domande si rincorrono, tornano spesso a pungere sul rapporto con l'uomo domino della campagna elettorale di Trump. Tanto che, quando un giornalista annuncia una domanda sul lavoro, lei ci scherza su: "del lavoro di Musk...", lo interrompe con una battuta, generando sorrisi in platea.
E anche sulla richiesta di Trump di aumentare le spese militari dei Paesi Nato fino al 5% del Pil -che metterebbe in seria difficoltà l'Italia che già arranca per arrivare al 2- "penso che gli scogli si debbano superare con il dialogo -dice- nello specifico la questione credo sia interna alla Ue, non tanto di rapporto con gli Usa. L'Ue deve individuare strumenti per una difesa competitiva". E le sue ambizioni non devono fermarsi soltanto a questo.
Quando si sofferma sulla vicenda Space X, e sulla necessità di criptare alcune comunicazioni sensibili, Meloni fa notare come "Italia e Europa non siano arrivate in tempo su questi temi, per cui l'alternativa" a Starlink "è non avere una protezione. Si tratta di scegliere una soluzione tra due scenari, nessuno dei quali è ottimale'', ammette.
Tra le domande, arriva anche quella immancabile sul passo indietro di Elisabetta Belloni. Meloni ribadisce la stima e il rispetto "enormi" verso una diplomatica di lungo corso: "mi pare che sia parecchio ambita anche fuori dai confini nazionali, quindi prevedo che il suo percorso non termini qui", afferma confermando, in parte, i rumors che vedono per Belloni un incarico di alto livello al fianco di Ursula von der Leyen. Al suo posto ai vertici dei Servizi arriverà Vittorio Rizzi, numero due dell'Aisi: già oggi la sua nomina verrà ufficializzata in Consiglio dei ministri, l'annuncio della premier tra lo slalom delle domande.
- 17:46 - Iran: legale Abedini integra istanza domiciliari, braccialetto e casa privata a Milano (2)
(Adnkronos) - Nella memoria, depositata in giornata in corte d'Appello, il difensore De Francesco ha offerto nuove rassicurazioni rispetto ai domiciliari: l'ingegnere iraniano si è detto disposto al braccialetto elettronico, a trascorrere i domiciliari da solo in un appartamento preso in affitto come privato e a non uscire neppure per i bisogni elementari come la spesa. Nuove indicazioni su cui la procura generale si pronuncerà in aula nell'udienza prevista il prossimo 15 gennaio davanti alla V sezione della corte d'Appello di Milano. L'udienza, per discutere dei domiciliari, sarà pubblica: aperta ai giornalisti, ma senza possibilità di realizzare riprese in aula. Intanto domani Abedini, rinchiuso in carcere a Opera, potrebbe incontrare l'ambasciatore iraniano.