È questo lo scenario secondo l'ultimo sondaggio di Emg per Agorà, trasmissione di Rai3, che descrive uno scenario di sostanziale stallo nella fiducia nei leader e oscillazioni minime nelle intenzioni di voto degli elettori. La maggioranza degli italiani non vede di buon occhio un ritorno alle urne nel breve periodo
Mario Draghi è la figura giusta per guidare il Paese per quasi 7 italiani su dieci, mentre un partito di Giuseppe Conte raccoglierebbe il 10% se si andasse alle urne in questo momento. È questo lo scenario secondo l’ultimo sondaggio di Emg per Agorà, trasmissione di Rai3, che descrive uno scenario di sostanziale stallo nella fiducia nei leader e oscillazioni minime nelle intenzioni di voto degli elettori. Che in ogni caso non vedono di buon occhio un ritorno alle urne nel breve periodo.
Alla domanda se Draghi è la figura giusta per guidare il Paese, il 69% degli intervistati ha risposto di Sì. Contrario il 18 per cento, mentre non risponde il 13%. Il 67 per cento inoltre, se potesse scegliere, in questo momento opterebbe per un governo guidato dall’ex numero uno della Bce. Solo 2 su dieci preferirebbe il ritorno alle urne, mentre il 13% preferisce non rispondere. Scenari sostanzialmente invariati per i leader politici. Perdono un punto Giorgia Meloni e Matteo Salvini, rispettivamente in calo dal 40 al 39 e dal 34 a 33. Stabile invece Conte al 39, seguito dai governatori Luca Zaia (33) e Stefano Bonaccini (32). Poi il ministro della Salute Roberto Speranza (28) e il fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi (28).
Se si andasse a votare, le urne risentirebbero della variabile Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio dimissionario, infatti, se decidesse di presentare un suo partito raccoglierebbe il 10,2% delle preferenze, dragando voti principalmente al M5s (5%) e Pd (3,5) ma riuscendo comunque ad intercettare anche elettori a Forza Italia (1,2) e Lega (0,8). Con l’attuale scenario, le intenzioni di voto sondate da Emg restituiscono un quadro invariato rispetto alla settimana scorsa: la Lega passa dal 24,1 al 23,9, il Partito democratico sale dal 20 al 20,1, Fratelli d’Italia perde lo 0,3% (dal 16,1 al 15,8), mentre il M5s è stabile (dal 14 al 13,9) come anche Forza Italia (dal 7,6 al 7,7). Aver rovesciato il tavolo non sposta la situazione di Italia viva, ancorata al 4,1. Crescono dello 0,1% Azione di Carlo Calenda (dal 3,6 al 3,7) e Liberi e Uguali (dal 2,7 al 2,8).