‘Tutta scena – il teatro in camera’, il nuovo progetto realizzato in esclusiva su TvLoft (www.tvloft.it), inizia con un attore e uno spettacolo d’eccezione: Gabriele Lavia inaugura la stagione con il suo cavallo di battaglia ‘Sogno di un uomo ridicolo’, opera di Fëdor Dostoevskij scritta nel 1876. “La prima volta lo lessi a degli amici, a 18 anni, non ero neanche un attore”, racconta lo stesso Lavia. Si tratta della storia di un uomo che, abbandonato da tutti, ripercorre in un viaggio onirico la sua vita e quel senso di estraneità che l’ha sempre caratterizzata. Giunto all’età di 46 anni, il protagonista dell’opera di Dostoevskij vuole mettere in pratica un’idea che ha sempre corteggiato: il suicidio. Tuttavia, si addormenta davanti alla pistola carica. Il monologo vuole essere una riflessione sulla condizione dell’essere umano e su un mondo che, costretto in una camicia di forza metaforica, impedisce qualsiasi buona azione. Oltre allo spettacolo, sarà disponibile anche un’intervista video a Gabriele Lavia realizzata dal giornalista de Il Fatto Quotidiano Alessandro Ferrucci.
Il progetto, realizzato da Loft Produzioni, a cura autoriale di Giorgia Salari con la collaborazione di Cecilia Pandolfi, vede la direzione artistica di Duccio Forzano, la regia di Matteo Forzano e la direzione della fotografia di Mauro Ricci. Le interviste sono realizzate dal giornalista de Il Fatto Quotidiano Alessandro Ferrucci.
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TVLoft - 4 Febbraio 2021
Tutta scena – Il teatro in camera, Gabriele Lavia porta su TvLoft il suo monologo ‘Sogno di un uomo ridicolo’
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‘Tutta scena – il teatro in camera’, il nuovo progetto realizzato in esclusiva su TvLoft (www.tvloft.it), inizia con un attore e uno spettacolo d’eccezione: Gabriele Lavia inaugura la stagione con il suo cavallo di battaglia ‘Sogno di un uomo ridicolo’, opera di Fëdor Dostoevskij scritta nel 1876. “La prima volta lo lessi a degli amici, a 18 anni, non ero neanche un attore”, racconta lo stesso Lavia. Si tratta della storia di un uomo che, abbandonato da tutti, ripercorre in un viaggio onirico la sua vita e quel senso di estraneità che l’ha sempre caratterizzata. Giunto all’età di 46 anni, il protagonista dell’opera di Dostoevskij vuole mettere in pratica un’idea che ha sempre corteggiato: il suicidio. Tuttavia, si addormenta davanti alla pistola carica. Il monologo vuole essere una riflessione sulla condizione dell’essere umano e su un mondo che, costretto in una camicia di forza metaforica, impedisce qualsiasi buona azione. Oltre allo spettacolo, sarà disponibile anche un’intervista video a Gabriele Lavia realizzata dal giornalista de Il Fatto Quotidiano Alessandro Ferrucci.
Il progetto, realizzato da Loft Produzioni, a cura autoriale di Giorgia Salari con la collaborazione di Cecilia Pandolfi, vede la direzione artistica di Duccio Forzano, la regia di Matteo Forzano e la direzione della fotografia di Mauro Ricci. Le interviste sono realizzate dal giornalista de Il Fatto Quotidiano Alessandro Ferrucci.
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Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "È quello che abbiamo chiesto. Ma capire è una parola inutile. Io non capisco niente e chi ci capisce è bravo. Si chiede, si fa e si combatte per ottenere rispetto. Capire no, mi spiace. Magari, capire qualcosa mi piacerebbe". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi ai cronisti che le chiedono se la giornalista potrà avere altre visite da parte dell'ambasciata.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - Nella telefonata di ieri "avrei preferito notizie più rassicuranti da parte sua e invece le domande che ho fatto... glielo ho chiesto io, non me lo stava dicendo, le ho chiesto se ha un cuscino pulito su cui appoggiare la testa e mi ha detto 'mamma, non ho un cuscino, né un materasso'". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "No, dopo ieri nessun'altra telefonata". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, ai cronisti dopo l'incontro a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. "Le telefonate non sono frequenti. E' stata la seconda dopo la prima in cui mi ha detto che era stata arrestata, poi c'è stato l'incontro con l'ambasciatrice, ieri è stato proprio un regalo inaspettato. Arrivano così inaspettate" le telefonate "quando vogliono loro. Quindi io sono lì solo ad aspettare".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Questo incontro mi ha fatto bene, mi ha aiutato, avevo bisogno di guardarsi negli occhi, anche tra mamme, su cose di questo genere...". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, lasciando palazzo Chigi dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Cerca di essere un soldato Cecilia, cerco di esserlo io. Però le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni, che non ha compiuto nulla, devono essere quelle che non la possano segnare per tutta la vita". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi.
"Poi se pensiamo a giorni o altro... io rispetto i tempi che mi diranno, ma le condizioni devono essere quelle di non segnare una ragazza che è solo un'eccellenza italiana, non lo sono solo il vino e i cotechini". Le hanno detto qualcosa sui tempi? "Qualche cosa - ha risposto -, ma cose molto generiche, su cui adesso certo attendo notizie più precise".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "La prima cosa sono condizioni più dignitose di vita carceraria e poi decisioni importanti e di forza del nostro Paese per ragionare sul rientro in Italia, di cui io non piango, non frigno e non chiedo tempi, perché sono realtà molto particolari". Lo ha detto Elisabetta Vernoni, mamma di Cecilia Sala, dopo l'incontro a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Adesso, assolutamente, le condizioni carcerarie di mia figlia". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi ai cronisti che le chiedono quali siano le sua maggiori preoccupazioni. "Lì non esistono le celle singole, esistono le celle di detenzione per i detenuti comuni e poi le celle di punizione, diciamo, e lei è in una di queste evidentemente: se uno dorme per terra, fa pensare che sia così...".