Negozi chiusi, didattica a distanza nelle scuole, divieto di spostamento dai Comuni. L’Alto Adige, a partire da lunedì 8 febbraio, torna in lockdown. Lo ha deciso la giunta provinciale che si è riunita nella serata di giovedì, trovando unità di vedute sull’inasprimento delle misure attualmente in vigore. Nonostante la strategia di effettuare test a tappeto su tutto il territorio per cercare di interrompere la catena dei contagi, infatti, non accenna a calare il numero dei casi Covid nella provincia. Per tre settimane, quindi, saranno in vigore nuove regole che puntano principalmente a ridurre i contatti fra le persone. In concreto, significa un generale divieto di spostamento dal proprio Comune di residenza, se non per motivi di lavoro, di salute o di urgente necessità. Bar e ristoranti continueranno ad essere chiusi, e dovranno chiudere anche le strutture ricettive dell’ambito turistico. Serrande abbassate per buona parte dei negozi, mentre aziende produttive e artigianali potranno lavorare, ma a condizione di testare regolarmente i propri collaboratori e le proprie collaboratrici.
La nuova stretta impatterà ulteriormente sui gestori degli impianti sciistici, che proprio oggi avevano ottenuto dal Cts il via libera a riaprire dal 15 febbraio (ma solo in zona gialla). Per una eventuale riapertura, quindi, si dovrà aspettare almeno l’inizio di marzo. Rimane garantita l’apertura di servizi e strutture sociali e socio-sanitarie, oltre che dei servizi di assistenza alla prima infanzia. Lezioni in presenza per le scuole materne, mentre a partire da lunedì 8 febbraio tutte le scuole medie e tutte le scuole superiori torneranno alla didattica a distanza per il 100% delle ore di lezione. Dad anche per le scuole elementari, ma a partire da mercoledì 10 febbraio. Dopo la settimana di vacanza prevista per il periodo di Carnevale torneranno le lezioni in presenza per scuole elementari e medie, mentre ragazze e ragazzi delle scuole superiori dovranno affidarsi alla Dad per un’ulteriore settimana.
Restano valide le norme attualmente in vigore per quanto riguarda la limitazione dei contatti sociali nei luoghi pubblici e privati, comprese le abitazioni, nonché quelle riguardanti igiene e distanziamento sociale. In alcuni ambiti considerati particolarmente a rischio, sarà inoltre obbligatorio indossare la mascherina FFP2. La Giunta provinciale, al termine della riunione, ribadisce che è necessario l’impegno di tutti per poter riaprire le attività fra tre settimane, e fa appello al senso di responsabilità della popolazione. Il rischio di una diffusione delle nuove mutazioni del coronavirus, infatti, necessita di particolare prudenza. “Non basta rispettare le misure e i protocolli di sicurezza nel abbattere in maniera duratura i contagi – spiega il presidente Arno Kompatscher – serve l’impegno di tutti nel seguire sempre e costantemente le regole di comportamento anche nella propria vita privata“.