“Un sistema di sorveglianza” sulle varianti è importante. E inoltre, bisogna “agire prontamente”. Per questo, “le regioni possono all’interno del territorio regionale stabilire delle zone rosse laddove sia verificata la presenza di varianti”. A dirlo l’epidemiologo Gianni Rezza alla conferenza stampa al ministero della Salute, “raccomandandolo caldamente”. Gli esempi di Rezza sono due, da una parte un focolaio di variante cosiddetta inglese in Abruzzo, che però preoccupa meno. E poi la circolazione della “variante brasiliana” in Umbria. “A Perugia sono stati identificati dei cluster ospedalieri in diversi reparti – ha specificato Rezza – E sono già state prese molte misure”.

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