Non c’è “nessun via libera” del Comitato tecnico scientifico alla riapertura dei ristoranti in zona gialla anche di sera. Lo fa sapere lo stesso Cts in una nota, smentendo la notizia di un parere positivo circolata nelle ultime ore e avallata anche dal governatore della Liguria Giovanni Toti. Nel verbale della riunione del 26 gennaio 2021, gli esperti hanno invece fatto “alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso”. Il motivo, spiegano, è che una “rimodulazione” delle attuali restrizioni previste per le varie zone “potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio”.

La richiesta di un parere sull’ipotesi di riaprire i ristoranti fino alle 22 era arrivata dal ministero dello Sviluppo economico dietro la spinta delle associazioni di categoria. Gli esperti rimandano in ogni caso la decisione finale “al governo“, così come avvenuto dall’inizio della pandemia. Poi sottolineano che nell’adozione di eventuali nuove misure “andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi, distinguendo” tra ristoranti e bar. Niente da fare, quindi, per chi – come il presidente lombardo Attilio Fontana – sperava in un via libera già dal 5 marzo, data di scadenza del dpcm in vigore. Ad auspicarlo è anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: “Lo sostengo da molti mesi, credo che i ristoranti possano essere riaperti, in zona gialla, in sicurezza e con controlli rigidi fino alle 22. Sicuramente per le zone Gialle – ha aggiunto – credo che l’indirizzo sarà quello di tenere aperti i ristoranti alla sera”.

Il Cts è in ogni caso intervenuto con una nota dopo che per tutto il pomeriggio è circolata la notizia opposta. A riportarla è stato il Corriere della Sera, a cui subito si è accodato il governatore Giovanni Toti, che su Facebook ha scritto: “Ristoranti aperti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione: è arrivato finalmente il parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico e speriamo che si possa partire al più presto“. Poi la rivendicazione: “Lo avevamo chiesto più volte in Conferenza delle Regioni e siamo soddisfatti. Auspichiamo quindi che arrivi subito il via libera anche da parte del Governo perché permettere alle nostre attività di lavorare in sicurezza deve essere, insieme alla lotta al virus, una priorità assoluta per il Paese”. Ma per gli scienziati, visto l’attuale andamento dei contagi, non è ancora arrivato il momento.

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