È giallo in Scozia dopo che due donne, madre e figlia di 39 e 24 anni, sono state pugnalate a morte a 20 minuti di distanza in due luoghi diversi della città di Kilmanrock e, poche ore dopo, è stato ritrovato in una scarpata il cadavere del presunto killer, deceduto probabilmente in seguito ad uno schianto con la moto usata per la fuga. Il primo omicidio si è verificato alle 7.45 della mattina di venerdì 5 febbraio (ora locale) di fronte all’ospedale Crosshouse: una infermiera di 39 anni è morta per le gravi ferite che le erano state inferte con un pugnale. Venti minuti dopo, in una strada vicina, un’altra donna di 24 anni è morta dopo essere stata accoltellata. Poco dopo, un uomo a bordo di un’auto è morto dopo essere andato a sbattere contro un viadotto, forse volutamente.
“È comprensibile che le persone siano scioccate da quanto è accaduto. Stiamo ancora stabilendo le tutte le circostanze, tuttavia, vorrei rassicurare i cittadini che non esiste una minaccia più ampia per la comunità”, ha dichiarato il sovrintendente capo della polizia scozzese Faroque Hussain. La premier Nicola Sturgeon ha definito la situazione “gravissima”, ed ha esortato i civili ad evitare la zona. Il misterioso duplice omicidio ha suscitato dolore e sconcerto nell’opinione pubblica., che si interroga sui motivi di quanto accaduto.
L’ospedale Crosshouse di Kilmarnock, chiuso durante il lockdown, ha riaperto nella tarda notte di venerdì, come annunciato su Twitter dal servizio sanitario nazionale dopo le 22.30 ore locale. “La polizia scozzese ha confermato che il rischio per i pazienti, il personale e i visitatori dell’ospedale è minimo, e quindi la misura è stata revocata”, si legge nel post nel quale avvertiva, inoltre, che ”all’interno dell’ospedale rimane una grande presenza di polizia”.