Lunedì 8 febbraio sarà una giornata speciale per i lavoratori statunitensi di Amazon. Tra i quasi 6mila addetti del nuovo stabilimento del gruppo a Bessemer in Alabama inizierà il voto per la costituzione di una rappresentanza sindacale. Si tratterebbe dalla prima negli Stati Uniti nella storia del gruppo. Il conteggio delle schede, inviate via e-mail, è previsto per il 30 marzo 2021. Il colosso di Jeff Bezos, che ha chiuso il 2020 con un boom dei ricavi (+ 36% a 386 miliardi di dollari, incrementando di 70 miliardi di dollari il patrimonio del fondatore), vede come fumo negli occhi qualsiasi forma di organizzazione tra lavoratori. In queste settimane ha fatto ricorso a diversi espedienti per boicottare la votazione. Al punto che Amnesty International ha avviato una raccolta firme a sostegno dell’iniziativa dei dipendenti Amazon.
Il colosso dell’e-commerce ha anche creato un apposito sito per dissuadere i suoi dipendenti dall’opportunità di sindacalizzarsi. In sostanza si spiega ai dipendenti che dovranno versare una parte delle loro retribuzioni per la quota associativa (circa 9 dollari a settimana) senza avere nessuna garanzia di ricevere in cambio benefici economici o di altro genere. I dipendenti segnalano come siano bombardati di messaggi di propaganda anti sindacale sui loro smartphones, nei bagni sono stati appesi cartelli per invitare a non votare. Addirittura verrebbero alterate le segnalazioni dei semafori della città per complicare la partecipazione sindacale. Qui alcune testimonianze:
NEW: Amazon workers are exposing what’s happening in Alabama.
They say Amazon is forcing them into anti-union meetings, texting them up to 5x daily, putting messages in bathrooms, even changing traffic light patterns to harm union organizing. pic.twitter.com/ADnYYm08B4
— More Perfect Union (@MorePerfectUS) February 5, 2021
Il sindacalista: “Mai visto niente di simile” – Amazon ha anche iniziato a contestare preventivamente la validità della votazione se condotta via e-mail (procedura invece accettata delle organizzazioni sindacali statunitensi) e a pretendere il voto “in presenza”, in spregio a qualsiasi regola prudenziale di contenimento della pandemia. “Non abbiamo mai visto niente di simile, non a questi livelli”, ha detto al Guardian, Joshua Brewer, membro della Retail, Wholesale and Department Store Union, l’organizzazione sindacale del settore. Brewer ha spiegato alcune delle ragioni per cui i lavoratori hanno deciso di provare a formare una rappresentanza, la principale è la mancanza di comunicazione tra lavoratori e dirigenti all’interno del magazzino, le misure disciplinari sono spesso comminate attraverso un’app, rendendo difficile per i lavoratori presentare ricorso resoconti, risoluzioni o rimostranze.
Non stupisce che le prime fasi organizzative per dar vita alla rappresentanza sindacale si siano svolte in segreto e in clandestinità. Qualcosa di simile è successo anche tra i dipendenti di un altro colosso del web come Google. In più occasioni Amazon è stata accusata di comportamenti anti-sindacali. Lo scorso un gruppo di 38 parlamentari europei ha inviato una lettera a Jeff Bezoso per chiedere chiarimenti su un’offerta di lavoro apparsa sul sito del gruppo in cui si cercavano persone in grado di spiare soggetti potenzialmente ostili come rappresentati sindacali e leader politici. La scorsa settimana Amazon è stata obbligata a pagare 61 milioni di dollari per risarcire alcuni dei suoi corrieri non assunti come dipendenti ma come collaboratori esterni. Il gruppo requisiva le mance e le dirottava nelle buste paga affermando poi di avere aumentato le retribuzioni.
Il docente: “Enorme reazione a catena” – Interpellato dal New York Times il docente di storia del lavoro dell’Università della California Nelson Lichtenstein ha spiegato: “Il successo della votazione a Bessemer, potrebbe ispirare tutti i lavoratori di un settore in forte espansione come quello dell’e-commerce che inizierebbero a fare ragionamenti del tipo…se puoi farlo in Alabama, possiamo farlo sicuramente anche in California. Penso che potrebbe avere un enorme effetto a catena”. La portavoce di Amazon Heather Knox ha affermato: “Rispettiamo il diritto dei nostri dipendenti di aderire al sindacato ma non credo che rappresenti la maggioranza delle opinioni dei nostri dipendenti che scelgono di lavorare in Amazon perché offriamo alcuni dei migliori lavori disponibili. Invitiamo chiunque a confrontare il nostro pacchetto di retribuzione totale, i benefici per la salute e l’ambiente di lavoro con qualsiasi altra azienda del settore”. Nello stabilimento Amazon di Bessemer la retribuzione media è di 15,30 dollari l’ora, solo 30 centesimi al di sopra del nuovo limite di salario minimo che il nuovo presidente Joe Biden si appresta a introdurre.