Le indagini su quando accaduto domenica pomeriggio sulla strada provinciale 40: secondo quanto ricostruito, il 43enne ha ferito a morte la donna con tre fendenti alla coscia e due alla schiena. Il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, ha ringraziato "i cittadini che non solo hanno lanciato l’allarme", ma "hanno anche soccorso la donna e filmato con il telefonino l’uomo"
Il convivente di Luljeta Heshta, la donna di 47 anni accoltellata a morte domenica a Pedriano di San Giuliano Milanese, è stato fermato dai carabinieri: si tratta di un 43enne di nazionalità albanese. “Devo purtroppo dare notizia dell’ennesimo femminicidio – ha spiegato il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro – è il settimo dall’inizio dell’anno in zona San Giuliano e considerando che non sono trascorsi neanche 40 giorni è un dato sconsolante“. L’uomo fermato ha precedenti di polizia per lesioni e armi. I carabinieri stanno cercando di stabilire come, dopo l’omicidio, sia tornato a Milano, alla sua abitazione. A casa della donna invece sono stati sequestrati diversi coltelli, per accertare se tra questi vi sia l’arma del delitto.
Domenica pomeriggio, poco prima delle 14, il 43enne ha raggiunto la compagna, che faceva la prostituta, sulla strada provinciale 40. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, mentre erano per strada l’ha ferita a morte con tre fendenti alla coscia e due alla schiena. Ferite che, nonostante la vittima sia stata portata d’urgenza all’ospedale Humanitas di Rozzano, le sono state fatali. Determinanti per individuare il presunto omicida sono state le segnalazioni dei passanti che hanno chiamato il 112 e soccorso la donna. Il procuratore Chiaro ha ringraziato “i cittadini che non solo hanno lanciato l’allarme“, ma “hanno anche soccorso la donna, filmato con il telefonino l’uomo che si allontanava barcollando dal luogo del fatto e sono venute a riconoscerlo alle 8 di sera in caserma”. “Hanno dimostrato una partecipazione frutto di una campagna di sensibilizzazione sul fenomeno”, ha aggiunto il procuratore,
Il 43enne, interrogato dal pm e dai carabinieri, “ha negato ogni responsabilità e ha detto di essere stato a Milano per tutta la giornata di ieri”, ha spiegato ancora Chiaro, “nonostante contro di lui ci siano indizi plurimi“. A tradirlo, infatti, oltre alle scarpe rosse che indossava al momento del delitto e che i carabinieri hanno trovato a casa della coppia, anche “le celle agganciate dal cellulare dell’uomo”. Il 43enne ha ammesso unicamente “di aver avuto di recente delle discussioni per gelosia con la donna con cui conviveva da anni, ma che negli ultimi giorni si era anche allontanata da casa”.
Le indagini sono state svolte “dalla tenenza di San Giuliano e della sezione operativa della stessa tenenza”, coordinate dalla procura della Repubblica di Lodi. Il territorio di san Giuliano, alle porte di Milano, dipende infatti dalla procura lodigiana.