Due bimbe di terza elementare portano avanti un’indagine epidemiologica nella loro classe, scoprendo che i compagni seduti agli ultimi banchi sono quelli che hanno contratto il Covid. Le due ‘geniette’ si chiamano Emma e Matilde, vivono a Perugia, e con i loro schemi disegnati su un foglio a quadretti hanno lasciato a bocca aperta i genitori e gli insegnati della loro scuola elementare del quartiere Borgo XX Giugno, nel capoluogo umbro. Il plesso è stato chiuso a causa di un focolaio Covid. In attesa dei risultati dello screening operato dalle autorità sanitarie, Emma e Matilde hanno riprodotto su un foglio, con delle caselline, la disposizione in classe degli alunni e sottolineato con la matita rossa i loro compagni che via via sono risultati positivi, in 10 sui 23 che abitano giornalmente l’aula.
Al termine dell’esercizio statistico – che, assicurano i genitori, non è stato “imbeccato” dagli adulti – le bambine hanno potuto constatare che a infettarsi sono stati otto dei dieci alunni seduti in quarta e quinta fila. Al contrario, fra i 13 bambini seduti fra la prima e la terza fila, se ne sono contagiati solo due. La tesi che sta animando il dibattito nella scuola e su cui si fonda la mini-indagine epidemiologica, è che la circolazione d’aria fra la porta e la finestra – poste una di fronte all’altra a ridosso delle prime file – abbia evitato che i ragazzi si contagiassero, cosa che non è accaduta in fondo all’aula, nonostante la presenza di un’altra finestra, sempre sul lato opposto della porta ma più lontana. Ovviamente, l’altra ipotesi è che, come spesso accade a scuola, chi è seduto in fondo sfugge più facilmente al controllo degli insegnanti e magari si procura qualche occasione di contatto in più.
“Le bambine sono state molto brave – commenta Antonio Magi, presidente dell’ordine dei medici di Roma – perché hanno portato avanti, con i loro mezzi, una piccola indagine epidemiologica e hanno centrato il punto: la circolazione d’aria è un deterrente per il contagio. È una tesi molto accreditata quella secondo cui lo scorso anno la Lombardia e tutta la Pianura Padana abbiano sofferto la forte umidità e l’assenza di venti e che questo abbia favorito il protrarsi del contagio, rispetto al centro sud, dove sono iniziate giornate calde già a febbraio, alternate ad altre con venti molto forti”. Certo, sottolinea Magi, “una sola classe e un solo episodio non possono determinare scientificamente una tesi, ma la questione posta è corretta: bisogna ridurre l’umidità e far circolare l’aria negli spazi chiusi”.
Molto orgogliosi i genitori di Matilde. Il papà Francesco ha pubblicato su Facebook lo schema rifatto al computer, mentre la mamma Noemi scherza: “Avevo un genio a casa e non lo sapevo! Avranno fatto effetto le cronache dell’ultimo anno”. Entrambe le bimbe hanno evitato il Covid: addirittura quella di Emma risulta l’unica casellina bianca in mezzo a nove rosse. Un sistema immunitario di livello, evidentemente, oltre alla spiccata intelligenza.