Salvatore Baglione, 37 anni, ha confessato l'omicidio della moglie alla pm Federica Paiola, che ha poi disposto il fermo per omicidio aggravato da futili motivi. Vivevano in una palazzina all’interno di un residence nel quartiere di Cruillas, ai margini della città
“Ieri sera ho sorpreso mia moglie intenta a mandare messaggi col cellulare. Stamattina le ho chiesto se ieri sera stava mandando messaggi al suo amante e lei mi ha detto di sì e mi ha preso a cattive parole e mi ha detto che era innamorata di lui. Poi è successo quello che ho già detto”. Cioè ha preso il coltello da macellaio che una “volta avevo preso al lavoro”, lui che di mestiere taglia animali e li trasporta nelle macellerie, e lo ha infilzato a ripetizione nel corpo di Piera, mentre lei era in bagno, seduta. L’ha colpita a ripetizione nel volto e nel tronco, finché non è caduta a terra, a quel punto ha preso una coperta per coprirla, perché “non potevo vederla in quelle condizioni”. È questo il racconto di Salvatore Baglione, 37 anni, alla pm Federica Paiola, che ha poi disposto il fermo per omicidio aggravato da futili motivi, “per mera gelosia e con crudeltà”, ha scritto Paiola.
Erano separati in casa da due anni, così hanno riferito i parenti, mentre lui ha raccontato che da quattro mesi litigavano per la nuova relazione di Piera: “La perseguitava”, ha raccontato anche il padre di Piera, Carlo Napoli. E di “spionaggio” parlano anche alcuni post della stessa Piera che su facebook non era “amica” del marito: “È inutile che spii il mio profilo tanto i c…. miei non li scrivo qua”, ha scritto il 16 gennaio, mentre lo scorso 6 febbraio postavo questo messaggio: “Alcune richieste di amicizia non sono richieste di amicizia ma telecamere di sorveglianza”.
Vivevano in una palazzina all’interno di un residence nel quartiere di Cruillas, ai margini di Palermo. Una zona urbana che alterna palazzine fatiscenti a complessi edilizi. Qui, all’interno di un cortile a pian terreno stavano loro con i tre figli, Alessandro, di 14 anni, e i due gemelli, Daniel e Cristian, di 11: “Non abbiamo sentito nulla, neanche un grido”, giurano i vicini. Non ha sentito nulla neanche il figlio più grande, Alessandro, l’unico in casa, perché “dormiva profondamente”, così ha raccontato alla pm, Baglione. Mentre Daniel era fuori a giocare e Cristian era già da qualche giorno dalla nonna. Alessandro era solito dormire con la madre, mentre Salvatore dormiva con Daniel. Due settimane fa però lui aveva dormito in macchina per tre giorni, perché Piera non lo voleva fare più entrare, era anche intervenuta la polizia, ma poi la donna non aveva voluto sporgere querela. Erano separati e lei aveva un’altra relazione che Salvatore non accettava, per questo era andato pure da lui a chiedere di interromperla.
“Non ti amo più, amo lui”, questo avrebbe detto Piera al marito – stando al racconto di lui – e questo avrebbe fatto scattare la crudeltà assassina dell’uomo che ha preso un coltello con lama di 20 centimetri e l’ha infilzato a ripetizione nel corpo della donna finché non è caduta a terra, senza vita. A quel punto ha nascosto il coltello nello sgabuzzino del soppalco, dove lui stesso ha indicato di averlo messo, ritrovato dai militari insanguinato fino alla fine della lama di 20 cm. “Crudeltà” ed “efferata violenza” scrive la pm. Sono le 9.30 circa, stando al racconto di Baglione. Dopo averla uccisa, dunque, ha pubblicato tre post su fb, il primo alle 10.08: “Non permettere a nessuno di rovinare la tua pace perché non trova la sua”. Il secondo alle 10.11: “Non mostrare il tuo mare a chi non sa nuotare”. Il terzo sempre alle 10.11: “Il rispetto, gran bella parola, peccato che non tutti ne conoscano il significato”. A questo punto ha svegliato il figlio più grande, si è preparato una valigia per il carcere, ha cercato Daniel in cortile e ha portato i figli dalla nonna paterna. A quel punto è andato nella caserma Uditore, cioè in quella che fu la casa di Totò Riina, ora confiscata e sede dei carabinieri, e ha detto ai militari di avere ucciso la moglie, poi li ha condotti sul luogo del delitto, rivelando anche dove si trovava l’arma.
Nessuno ha visto e sentito niente: “Non so niente, niente”, così risponde ai giornalisti da un certo momento in poi anche il padre di Piera, che attende i rilievi dei militari fuori dall’abitazione della figlia con altri parenti. Ma quando si chiede se la figlia fosse una brava cantante, la pupilla si ferma, lo sguardo si infiamma: “Certo che lo era, la conoscono tutti”, risponde al presente.