Il sud-ovest del Paese allarmato dai ricoveri di decine di persone che avevano nausea e vomitavano sangue. Sin dall'inizio della pandemia di Covid, la Tanzania è stata accusata di minimizzare la portata del virus
Il Ministero della Salute esclude qualsiasi legame col Covid-19, ma la malattia non identificata e letale che sta colpendo il sud-ovest della Tanzania sta allarmando le autorità sanitarie locali. L’agenzia turca Anadolu ha riferito che almeno quindici persone sono morte – alcune nel giro di poche ore – e più di altre 50 sono state ricoverate a Mbeya, nel distretto di Chunya. Avvertivano nausea e vomitavano sangue. La ministra della Salute, Dorothy Gwajima, ha sospeso il direttore sanitario del distretto che ha confermato la malattia, secondo quanto riporta il giornale locale The Citizen. Il ministero ha affermato che i sintomi esposti erano stati segnalati già nel 2018, invitando l’opinione pubblica a mantenere la calma durante le indagini e promettendo di fornire maggiori informazioni.
Sin dall’inizio della pandemia di Covid, la Tanzania è stata accusata di minimizzare la portata del virus. I cittadini sono stati esortati dal governo a rafforzare la propria immunità con trattamenti derivati dall’erboristeria, senza fornire alcuna prova scientifica sulla loro efficacia. Il presidente, John Magufuli, ha dichiarato che il Paese è libero dal virus e ha detto che non ha intenzione di ordinare i vaccini, affermando che potrebbero danneggiare la popolazione ma senza fornire prove in merito. Al contrario, l’Organizzazione mondiale della sanità ha esortato il Paese a considerare il farmaco anti-Covid.
Come il presidente, la ministra della Salute ha esortato i tanzaniani a prendere precauzioni e a rivolgersi alla medicina tradizionale, che comprende anche l’inalazione di vapore, per far fronte al coronavirus. Un blogger ha condiviso le foto di Gwajima e altri funzionari che inalano vapore e prendono una miscela di erbe.
La ministra ha anche diffidato i media dal riportare informazioni non ufficiali su Covid-19 o qualsiasi altra malattia. L’avvertimento di Gwajima arriva dopo le dichiarazioni della Chiesa cattolica, che a fine gennaio ha affermato di aver registrato un aumento delle cerimonie funebri, ascritte a un picco di contagi. La Tanzania non pubblica da mesi dati ufficiali sulla pandemia, con gli ultimi risalenti allo scorso maggio.