“Da novembre ad oggi non è arrivato assolutamente niente“: con queste parole il neo-presidente della Cdu, Armin Laschet, ha confermato il flop dei ristori in Germania. Le critiche al governo di Angela Merkel arrivano direttamente dal nuovo leader del partito della cancelliera, la principale forza in Parlamento. Ma la stampa tedesca racconta che la stessa Merkel sarebbe furiosa per l’operato del ministro delle Finanze, il socialdemocratico Olaf Scholz, e del titolare dell’Economia, il cristiano-democratico Peter Altmaier: sono loro due ad aver gestito gli aiuti economici stanziati per la pandemia. Domenica, in un talk della Bild, è arrivato il mea culpa di Altmaier, che si è scusato per i forti ritardi nei pagamenti.
Negli ultimi giorni sui ristori si è scatenata una forte polemica in Germania con critiche da parte dell’opposizione, in particolare dai Verdi. La co-leader del partito ecologista, Annalena Baerbock, è tornata a chiedere maggiore rapidità nel pagamento dei due pacchetti d’aiuto. Al momento è stato versato in due trance appena il 50% di quanto previsto. Come raccontato da ilfattoquotidiano.it, i ritardi riguardano soprattutto i ristori previsti da novembre in poi, quando la Germania è tornata in lockdown (prima “soft”, poi “duro” a partire da metà dicembre). Uno studio dell’Institut der Deutschen Wirtschaft (Iw) mostrava che a metà gennaio le imprese tedesche avevano hanno ricevuto appena l’8% dei fondi stanziati questo autunno per gli Überbrückungshilfe I e II (gli aiuti-ponte, ovvero i rimborsi di una parte dei costi fissi delle imprese, introdotti da settembre). E ancora peggio era andata sul fronte dei ristori promessi per i mesi di novembre e dicembre: a destinazione era arrivato solo il 4% del totale previsto.
Sono proprio questi gli i ristori a cui si riferisce Laschet quando dice: “Il bazooka annunciato, mai arrivato“. Dopo le critiche dell’opposizione, ora è lo stesso leader del partito di maggioranza ad affermare che ante persone che hanno fatto domanda non hanno ancora visto un centesimo. Laschet, che attualmente è primo ministro del Land del Nordreno-Vestfalia ma è anche uno dei possibili. Nel corso di una seduta straordinaria del parlamento locale di Düsseldorf, ha spiegato che il pregiudizio secondo cui quando assume il comando il governo federale le cose vanno meglio “si è di nuovo dimostrato falso in modo lampante.
Nel mirino ci sono il ministro delle Finanze Scholz e quello dell’Economia Altmaier. Quest’ultimo, parlando alla Bild, ha ammesso: “Per prima cosa mi scuso che sia durato così a lungo. Se avessi visto una qualche possibilità di velocizzare lo avrei fatto”. Altmaier ha provato a giustificarsi, spiegano che per la gestione degli aiuti si è dovuta creare una piattaforma dal nulla. I problemi informatici sono però solo una parte del problema, perché la principale ragione dei ritardi è un pasticcio burocratico che ha costretto il governo a modificare in corsa le condizioni di accesso ai ristori.
Un sondaggio che ha coinvolto 1.600 aziende di medie dimensioni, citato da Der Spiegel, riporta che il 71% delle imprese si è lamentato per l’eccessiva burocrazia e per la complessità delle domanda da presentare. Nel corso della pandemia, secondo questa rivelazione, il 61% delle aziende ha chiesto i ristori del governo. Tuttavia, prima di ricevere gli aiuti hanno dovuto aspettare anche diversi mesi: quasi la metà ha affermato di aver aspettato più di quattro settimane per vedere i soldi, il 24% ha dichiarato che l’attesa è durata più di due mesi, il 27% spiega di aver aspettato anche più di dodici settimane. Der Tagesspiegel spiega che a Berlino un terzo dei ristoratori ancora non ha ricevuto gli aiuti.