Giuseppe Conte sarà candidato alle elezioni suppletive della Camera nel collegio uninominale di Siena. Il seggio è quello lasciato libero da Pier Carlo Padoan, l’ex ministro dell’Economia che si è dimesso da deputato del Pd a novembre, dopo essere stato eletto presidente di Unicredit. La notizia, riportata dal Corriere della Sera, non ha ancora raccolto smentite a livello nazionale. Il segretario provinciale del Pd senese, Andrea Valenti, invece, si limita a dire: “La linea che segue il partito locale è sempre la stessa: il candidato deve essere espressione del territorio”. La candidatura del premier dimissionario al momento è ancora solo un’ipotesi: logico, dunque, che il partito a livello locale non ne sia infaormato. A Siena, tra l’altro, una data per il voto ancora non esiste. Sarà il nuovo governo di Mario Draghi a doverla stabilire. Nel decreto Ristori quater il governo dimissionario aveva stabilito che le urne senesi si sarebbero dovute aprire “entro il 31 marzo”.
Dopo aver escluso un suo impegno diretto all’interno dell’esecutivo Draghi, dopo aver rifiutato una eventuale candidatura a sindaco di Roma, dunque, Conte avrebbe optato per il seggio vacante in Toscana. Secondo il Corriere il premier dimissionato ha già parlato della sua intenzione con Luigi Di Maio e Beppe Grillo. Poi ha sottoposto al vicenda a Goffredo Bettini, per farla arrivare alla segreteria del Pd. Non esistono al momento posizioni ufficiali, ma neanche smentite.
Il seggio di Siena sembra essere assolutamente alla portata di Conte, che si candiderebbe sostenuto da Pd, M5s e Leu. Alle politiche del 2018, quando il Pd a livello nazionale si fermò al 18%, Padoan riuscì comunque a battere la Lega, che nella città del Monte Paschi candidò Claudio Borghi. Resta da capire se Italia viva – i renziani sono molto presenti in zona – deciderà alla fine di appoggiare il presidente del consiglio che ha fatto dimettere. “Penso sia prematuro parlarne adesso, sentiremo anche i nostri rappresentanti sul territorio. Per Italia viva in questo momento la priorità è dare al Paese un governo prima possibile. Il destino personale di Conte francamente non è la priorità, prima vengono i 60 milioni di cittadini italiani”, ha detto Maria Elena Boschi, capogruppo di Iv alla Camera.
A candidarsi nel collegio di Siena, tra l’altro, era interessato anche l’ex governatore Enrico Rossi. E rumors raccontavano anche di un’ipotesi di candidatura di Gianni Cuperlo. In attesa di capire chi sarà il candidato del centrodestra per sbarrare la strada del Parlamento al premier uscente, dunque, il collegio 12 della Toscana, che comprende la città del Palio e 35 comuni del circondario, rischia di essere una nuova versione del Mugello. Nel 1997 Antonio Di Pietro sconfisse Giuliano Ferrara, nonostante la concorrenza a sinistra di Sandro Curzi. Quell’elezione suppletiva, tra l’altro, segna l’esordio in politica dell’accompagnatore fisso di Ferrara, autista a bordo di una Mercedes bianca: era un certo Denis Verdini.