LA CRONACA DELLA GIORNATA - Ultimo giorno di colloqui con le forze politiche per il presidente del Consiglio incaricato, al quale hanno confermato il sostegno Leu, Italia Viva, Forza Italia, Pd, Lega. Fdi conferma il no. I 5 stelle vanno con Grillo (a sopresa a Roma): "Reddito non si tocca e Draghi non ha citato il Mes. Ora faremo parlare i nostri iscritti"
Due arrivi a sopresa: uno annunciato al mattino, l’altro all’ultimo istante nel pomeriggio. Il giorno più importante del secondo giro di consultazioni di Mario Draghi – quello riservato agli incontri coi partiti più grandi – si fa segnalare per la comparsa, praticamente in contemporanea, di Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. Sullo sfondo di Montecitorio, dunque, si materializzano due personaggi che più lontani non possono essere. Sia per storia personale che per posizione delle rispettive forze politiche. L’ex premier ha guidato la delegazione di Forza Italia dopo il forfait della settimana scorsa: aveva annunciato la sua presenza ma poi aveva fatto marcia indietro, ufficialmente per motivi di salute. Era tornato sulla scena già sabato scorso, invece, Beppe Grillo, che oggi non avrebbe dovuto partecipare all’incontro del M5s con Draghi. Alla vigilia della consultazione su Rousseau, però, ecco che sorpresa il fondatore del Movimento ha deciso di tornare a Montecitorio. Arrivato circa un’ora prima del colloquio col presidente incaricato, poco dopo di Berlusconi, ha anche salutato brevemente Nicola Zingaretti.
Grillo a sopresa a Montecitorio – È stato di nuovo Grillo, dunque, a guidare la delegazione dei 5 stelle all’incontro col premier incaricato. Un colloquio lungo più di un’ora che arriva alla vigilia del voto online tra la base dei 5 stelle. Saranno gli iscritti a decidere se il M5s appoggerà il governo Draghi. “Adesso affronteremo le prossime ore verificando tutto l’aspetto complessivo, quindi anche il tipo di configurazione di governo che intende adottare il professor Draghi e faremo parlare i nostri iscritti. Contiamo nell’intelligenza collettiva per fare la scelta giusta negli interessi del Paese”, ha spiegato spiega Vito Crimi, capo politico ad interim che ha parlato dopo le consultazioni. Anche questa volta, dunque, Grillo non si è fatto vedere coi giornalisti. “La cosa a cui tenevamo di più – ha aggiunto sempre Crimi – è che l’azione di governo avesse come pilastro la transizione energetica e ambientale. Abbiamo insistito sull’idea di un super-ministero che coordini tutti gli investimenti indirizzati in politiche che mettano l’ambiente come filtro dell’attività. Abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che si stia immaginando quale sia l’assetto istituzionale che possa adeguarsi a questo approccio. E ci ha raccontato che è andato a verificare l’esperienza francese sul super-ministero per le poltiiche ambientali”. Dal colloquio con Draghi di oggi, ha spiegato sempre il capo politico, è emerso che “gli investimenti devono partire dal Recovery plan che al suo interno contiene quanto serve per il Paese. Partirà da quello che c’è già, elaborato grazie al lavoro del governo uscente e dei nostri ministri. Nessuno stravolgimento ma da lì si parte”. In più, il presidente incaricato non ha citato in alcun modo il Mes, mentre i 5 stelle gli hanno ripetuto che il reddito di cittadinanza non va toccato: “Abbiamo ribadito l’importanza e assicurazione che oggi è più che mai necessario rafforzare le misure di sostegno, di fare razionalizzazione e creare misure universali che mettano insieme ammortizzatori sociali e sussidi per tutte le figure che hanno difficoltà ad essere inserite nel mondo del lavoro”.
Il ritorno di Berlusconi – E se Grillo è spuntato a Roma nel pomeriggio, in mattinata l’arrivo a sorpresa di Silvio Berlusconi è stato segnato da un post sui suoi canali social. Prima di recarsi alla Camera l’ex cavaliere si è fermato nella sua nuova residenza romana, che ha preso il posto di Palazzo Grazioli: una villa sulla Appia che fu del regista Franco Zeffirelli. È li che ha incontrato Antonio Tajani, Annamaria Bernini e Mariastella Gelmini. Quindi è tornato a Montecitorio. “Grazie per essere venuto“, lo ha accolto Draghi – indicato come presidente della Bce durante l’ultimo governo Berlusconi – salutandolo con il gomito come prevedono le normative anticovid. L’ex cavaliere ha risposto con un flebile “ciao”, pronunciato abbassandosi leggermente la mascherina. Poi, dopo l’incontro, ha letto un breve comunicato, per spiegare che ha confermato al presidente incaricato il sostegno di Forza Italia “con la sollecitazione di fare scelte di grande profilo tenendo conto delle indicazioni dei partiti, ma decidendo in piena autonomia”. L’uomo di Arcore ha confermato la posizione esplicitata pochi giorni fa da Tajani: “Quello che nasce è un governo che si fonda sull’unità del Paese e delle forze politiche senza preclusioni alcune. E’ la risposta a una grave emergenza e durerà il tempo necessario per superarla”. L’appoggio di Forza Italia, però, “naturalmente non significa la nascita di una maggioranza politica fra partiti alternativi fra loro per cultura, per storia, per valori di riferimento. E’ invece la risposta ad una grave emergenza e durerà per il tempo necessario a superare questa drammatica crisi sanitaria, sociale ed economica”.
Zingaretti: “Ministri e perimetro della maggioranza spettano a Draghi” – Giunti al secondo giro di consultazioni, ovviamente, la curiosità principale è per la natura del nuovo governo: sarà solo tecnico? Quanti saranno i ministri politici? E quale sarà il perimetro della nuova maggioranza? Nessuno sembra aver toccato l’argomento col premier incaricato. Né quest’ultimo ha sciolto fino ad ora la riserva. “Non ne abbiamo in alcun modo parlato, non abbiamo affrontato questo tema: anche la formula del governo spetterà al presidente incaricato alla luce del mandato del presidente della Repubblica e dalla valutazione sul perimetro della maggioranza. Ci rimettiamo alle valutazioni di Draghi”, ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti. Che si è rimesso all’ex governatore di Bankitalia anche sull’orizzonte della nuova maggioranza. “Con Draghi non abbiamo parlato di rapporti con altri partiti e in particolare con la Lega, Pd e Lega sono e rimangono due forze alternative e penso che sia un approccio condiviso anche dalla Lega. Siamo e rimarremo forze alternative e per questo abbiamo detto nessun veto a prescindere. Il punto è verificare quale perimetro programmatico e parlamentare il governo dovrà avere, è la valutazione che deve fare Draghi ed è il cuore di questi colloqui”.
La Lega cambia atteggiamento in Ue – Sostiene di non aver toccato l’argomento ministeri anche Matteo Salvini, che da alcuni giorni sta premendo sull’acceleratore del trasformismo pur di entrare al governo. Parlamentari, economisti e tecnici della Lega sono al lavoro da ore in vista del voto sul regolamento del Recovery Fund al Parlamento europeo. Dopo l’astensione sul documento in commissione ai tempi del governo Conte, ora il Carroccio valuta di votare Sì. “Avrò una riunione via Zoom con i 29 europarlamentari della Lega con cui condivideremo i passaggi delle prossime ore, dei prossimi giorni. Una cosa era il governo Conte che non aveva condiviso niente con nessuno, un conto essere protagonisti della gestione di questi fondi. C’è un cambio di atteggiamento“, ha detto il leader della Lega. Che mentre prosegue nel velocissimo percorso di avvicinamento all’europeismo, conferma il suo sostegno al governo Draghi. “Secondo incontro utile, proficuo, speriamo che nessuno si metta di traverso”.
No flat tax e fisco progressivo – A parte Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni che ha ribadito l’intenzione di non voler sostenere il governo, tutti i partiti hanno dunque confermato il sostegno al presidente: oltre a Pd, Forza Italia e Lega anche Italia viva e Leu. Con gli incontri di oggi Draghi ha finito d’interloquire con i partiti e domani concluderà le consultazioni, incontrando le parti sociali. Dopo gli otto punti programmatici, oggi il premier incaricato si è soffermato sulla riforma del fisco nei colloqui con le forze politiche. Ha parlato di un sistema fiscale basato sulla progressività e lotta all’evasione che non può essere considerata un dato ‘strutturale‘. “Sulla progressività ha parlato in stampatello maiuscolo”, ha detto un parlamentare uscito dalle consultazioni. L’aspirante inquilino di Palazzo Chigi vuole rimodulare le aliquote ma tenendo un sistema progressivo senza aggiungere nuove imposte. Insomma: no aliquota unica e flat tax. Concetti su cui tutti sono d’accordo. Compreso il Carroccio.
DIRETTA ORA PER ORA
19.07 – Crimi: “Draghi non ha citato Mes, non conviene”
“Una misura come il Mes va fatta se c’è un piano, una convienenza economica e non ci sono. Infatti da Draghi il Mes non è stato minimamente elencato come punto dell’azione di governo”. Lo dice il capo politico M5S Vito Crimi dopo le consultazioni.
19.04 – Crimi: “Rettito di cittadinanza non si tocca”
“Sul reddito di cittadinanza abbiamo ribadito l’importanza e assicurazione che oggi è più che mai necessario rafforzare le misure di sostegno, di fare razionalizzazione e creare misure universali che mettano insieme ammortizzatori sociali e sussidi per tutte le figure che hanno difficoltà ad essere inserite nel mondo del lavoro”. Lo ha detto Vito Crimi del M5S al termine della consultazione con il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.
19.02 – Crimi: “Verificheremo configurazione di governo e faremo parlare i nostri iscritti”
“Adesso affronteremo le prossime ore verificando tutto l’aspetto complessivo, quindi anche il tipo di configurazione di governo che intende adottare il professor Draghi e faremo parlare i nostri iscritti. Contiamo nell’intelligenza collettiva per fare la scelta giusta negli interessi del Paese”. Lo dice il capo politico M5S Vito Crimi dopo le consultazioni.
19.00 – Crimi: “Recovery partirà dal testo che già c’è”
“Gli investimenti devono partire dal Recovery plan che al suo interno contiene quanto serve per il Paese. Partirà da quello che c’è già, elaborato grazie al lavoro del governo uscente e dei nostri ministri. Nessuno stravolgimento ma da lì si parte”. Lo ha detto Vito Crimi del M5S al termine della consultazione con il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ribadendo: “abbiamo avuto rassicurazioni”.
18.59 – Crimi: “Abbiamo insistito su un super ministero della transizione green”
“La cosa a cui tenevamo di più è che l’azione di governo avesse come pilastro la transizione energetica e ambientale. Abbiamo insistito sull’idea di un super-ministero che coordini tutti gli investimenti indirizzati in politiche che mettano l’ambiente come filtro dell’attività. Abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che si stia immaginando quale sia l’assetto istituzionale che possa adeguarsi a questo approccio. E ci ha raccontato che è andato a verificare l’esperienza francese” sul super-ministero per le poltiiche ambientali”. Lo spiega il capo politico M5S Crimi dopo le consultazioni.
18.32 – Di Battista: “Astensione è opzione ragionevole”
“Riconosco, da non eletto, le posizioni dei parlamentari, ritengo per questo che l’opzione dell’astensione sia ragionevole”. Così Alessandro Di Battista intervistato da Andrea Scanzi in una diretta Fb.
18.30 – Di Battista: “Su Rousseau voterà no al governo con Draghi”
“Io non ho mai detto in vita mia come votare: posso dire come voterò io. Io domani voterò No perché non posso accettare questo assembramento parlamentare. Certo vedremo quale sarà perimetro del prossimo governo”. Così Alessandro Di Battista intervistato da Andrea Scanzi in una diretta Fb.
17.52 – Salvini: “Incontro utile, speriamo che nessuno si metta di traverso”
“Secondo incontro utile, proficuo, speriamo che nessuno si metta di traverso”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo le consultazioni con il Presidente incaricato Mario Draghi.
17.50 – Salvini: “Lega è per pace fiscale”
“Sul fisco abbiamo presentato la nostra idea di pace fiscale approvata quando eravamo al governo pre Covid e che ha riguardato 13 milioni di cartelle esattoriali, Draghi se andrà a palazzo Chigi si troverà con cartelle esattoriali”. L’ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini dopo le consultazioni con il premier incaricato, Mario Draghi. “Non sono affezionato a termini, ma chiediamo un importo limitato delle cartelle per fare respirare milioni di famiglie: non si parla di evasori ma di persone che hanno sofferto anno complicato”, ha aggiunto il segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo le consultazioni con il Presidente incaricato Mario Draghi.
17.40 – Salvini: “Draghi istituisca ministero per disabili”
“Draghi ha ricordato i disabili: unica deroga sui ministri è quando ho ricordato che noi istituimmo ministero per le persone disabili, mi piacerebbe che questo governo facesse lo stesso. Così si semplifica la vita di persone dimenticate “. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo le consultazioni con il Presidente incaricato Mario Draghi.
17.39 – Salvini: “Draghi ha citato modello Genova”
“Mi fa piacere che il professor Draghi abbia citato il modello Genova, con burocrazia zero, mi fa piacere che abbia condiviso la nostra idea”. L’ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini dopo le consultazioni con il premier incaricato, Mario Draghi.
17.38 – Salvini: “In Ue cambio di atteggiamento”
“Avrò una riunione via Zoom con i 29 europarlamentari della Lega (alle 18.30, ndr)con cui condivideremo i passaggi delle prossime ore, dei prossimi giorni. Una cosa era il governo Conte che non aveva condiviso niente con nessuno, un conto essere protagonisti della gestione di questi fondi. C’è un cambio di atteggiamento”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo le consultazioni con il Presidente incaricato Mario Draghi.
17.36 – Salvini: “Italia torna protagonista in Ue”
“Abbiamo parlato di Europa, il nostro obbietivo è che l’Italia torni protagonista in Europa. Ci interessa che si faccia l’interesse nazionale in Ue. No a austerità, ed è condiviso. No a patto, lacrime e sacrifici”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo le consultazioni con il Presidente incaricato Mario Draghi.
17.35 – Salvini: “Non abbiamo parlato di ministri”
“E’ stato un incontro molto intenso e utile, spero reciprocamente, stimolante, abbiamo parlato di tante cose, non di ministeri governi politici e tecnici e non ne parleremo perché abbiamo fiducia nell’idea di squadra per l’Italia”. L’ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini dopo le consultazioni con il premier incaricato, Mario Draghi.
17.30 – Delegazione M5s da Draghi
Volge al termine il secondo giro di consultazioni con le forze politiche del presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. È appena iniziato l’ultimo incontro in programma, con i Gruppi MoVimento 5 Stelle della Camera e del Senato, la cui delegazione è composta da Beppe Grillo, Vito Crimi, Ettore Licheri, Andrea Cioffi, Davide Crippa e Ilaria Fontana
16.55 – Berlusconi lascia la Camera
Silvio Berlusconi ha lasciato Montecitorio. Dopo la breve dichiarazione nella Sala della Regina, il leader di Forza Italia è sceso in ascensore e si è infilato in auto assieme a Licia Ronzulli, salutato da Antonio Tajani, Annamaria Bernini e Maristella Gelmini. Berlusconi non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti.
16.45 – Berlusconi: “Risposta a invito di Mattarella”
Questo governo rappresenta “una risposta unitaria che avevamo chiesto per primi e che trova piena corrispondenza nell’invito rivolto dal Capo dello Stato a tutte le forze politiche ad assumersi le loro responsabilità”. Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, dopo le consultazioni con Mario Draghi
16.44 – Berlusconi: “Governo Draghi non è nuova maggioranza, durerà tempo necessario”
“Questo naturalmente non significa la nascita di una maggioranza politica fra partiti alternativi fra loro per cultura, per storia, per valori di riferimento. E’ invece la risposta ad una grave emergenza e durerà per il tempo necessario a superare questa drammatica crisi sanitaria, sociale ed economica. Una risposta credibile di fronte all’Europa e al mondo”. Così Silvio Berlusconi leader di Forza Italia al termine del colloquio con il premier incaricato Mario Draghi alla Camera.
16.43 – Berlusconi: “Non è il momento dei calcoli elettorali”
“Abbiamo confermato una risposta unitaria che avevamo chiesto per primi e che trova corrispondenza nell’appello del presidente della Repubblica. Noi faremo la nostra parte con lealtà e spirito costruttivo. La gravità della situazione impone di mettere da parte calcoli, tattiche e interessi elettorali per mettere al primo posto la salvezza del Paese”. Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi dopo le consultazioni con il premier, Mario Draghi.
16.42 – Berlusconi: “Sostegno a Draghi, scelte in autonomia”
“Ho confermato al presidente incaricato il sostegno di Forza Italia con la sollecitazione di fare scelte di grande profilo tenendo conto delle indicazioni dei partiti, ma decidendo in piena autonomia”. Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi dopo le consultazioni con il premier, Mario Draghi.
16.40 – Berlusconi: “Sarà governo di unità nazionale”
“Quello che nasce è un governo che si fonda sull’unità del Paese e delle forze politiche senza preclusioni alcune. E’ la risposta a una grave emergenza e durerà il tempo necessario epr superarla”. Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, dopo le consultazioni con Mario Draghi.
16.38 – Draghi a Berlusconi: “Grazie di essere venuto”
“Grazie di essere venuto”. Così il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, ha accolto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, salutandolo con un tocco del gomito prima dell’incontro a Montecitorio per le consultazioni. “Ciao”, gli ha detto Berlusconi, scostandosi appena la mascherina. La scena è stata ripresa in un breve video girato dentro la sala della Lupa.
16.30 – Breve saluto Grillo-Zingaretti alla Camera
Breve scambio di saluti tra il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il garante del M5S Beppe Grillo. Le delegazioni Pd e M5S si sono incrociate a Montecitorio, per le consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi.
16.20 – Grillo a sorpresa alla Camera
Beppe Grillo è appena arrivato alla Camera entrando in auto nel palazzo di Montecitorio. L’arrivo del Garante M5S a Roma non era stato annunciato.
16.10 – Zingaretti: “Dibattito su congresso Pd è da marziani”
“Io sono uno dei fondatori del Pd: pur in una dialettica politica, non ho memoria di un partito così unito come in questo momento e questo è stato uno sforzo di tutto il gruppo dirigente. Ci sarà anche tempo, visto che è cambiato molto, di discutere e trovare il modo più utile di farlo per rafforzare il nostro progetto politico per il futuro. Il Pd ha grande futuro e grande prospettiva”. Lo dice Nicola Zingaretti. “Però chi riduce questa discussione all’assillo congressuale mi sembra un pò un marziano, fuori dalla realtà e dalla vita delle persone mentre c’è la campagna vaccinale. Terrò sempre il Pd vicino alla vita delle persone”.
16.00 – Zingaretti: “Rapporto con M5s è patrimonio”
“È evidente che noi continuiamo a ritenere l’esistenza di questa rapporto molto, molto importante”. Pd e M5S, assieme, contano “321 parlamentari alla Camera e 157 senatori al Senato”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti dopo aver incontrato il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.
15.52 – Zingaretti: “Non abbiamo parlato di perimetro della maggioranza, formula spetta a Draghi”
“Con Draghi non abbiamo parlato di rapporti con altri partiti e in particolare con la Lega, Pd e Lega sono e rimangono due forze alternative e penso che sia un approccio condiviso anche dalla Lega. Siamo e rimarremo forze alternative e per questo abbiamo detto nessun veto a prescindere. Il punto è verificare quale perimetro programmatico e parlamentare il governo dovrà avere, è la valutazione che deve fare Draghi ed è il cuore di questi colloqui”. Così il segretario Pd Nicola Zingaretti al termine del colloquio con il premier incaricato Mario Draghi.
15.50 – Zingaretti: “Su formula governo ci rimettiamo a Draghi”
Come immaginate la squadra di governo? “Non ne abbiamo in alcun modo parlato, non abbiamo affrontato questo tema: anche la formula del governo spetterà al presidente incaricato alla luce del mandato del presidente della Repubblica e dalla valutazione sul perimetro della maggioranza. Ci rimettiamo alle valutazioni di Draghi”. Lo dice il segretario Pd Nicola Zingaretti dopo le consultazioni col premier incaricato Mario Draghi.
15.48 – Zingaretti: “Bene Draghi su fisco progressivo e no condoni”
E’ “importante” tra le riforme quella “fiscale” con “pilastri indicati di progressività fiscale, rifiuto di proporre nuove tasse, rifiuto della cultura dei condoni come soluzione di questo tema che sarebbe sbagliata e attenzione alla fiscalità sul lavoro”. Lo dice il segretario Pd Nicola Zingaretti dopo le consultazioni col premier incaricato Mario Draghi.
15.45 – Zingaretti: “Soddisfatti linee guida Draghi”
“Posso dire che siamo veramente molto soddisfatti del contributo, dei contenuti e delle linee guida alle quali il professore sta lavorando”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti dopo aver incontrato il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.
Arrivato a Roma per partecipare alle consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato, professor Mario Draghi.
Pubblicato da Silvio Berlusconi su Martedì 9 febbraio 2021