A poche ore dall’effettivo licenziamento di 142 dipendenti, i lavoratori della Treofan di Terni hanno dato via all’occupazione della fabbrica. Da parte della multinazionale indiana proprietaria, Jindal, sembrano infatti nulle le possibilità di reindustrializzare il sito: la procedura di messa in liquidazione della società è prevista per il 10 febbraio. Secondo quanto riporta Terni in rete, gli incontri tra il liquidatore della società, Ettore del Borrello, e i sindacati non hanno portato a niente.
Per questo i dipendenti insieme alle organizzazioni di categoria e alle rsu si sono ritrovati all’interno dello stabilimento, specializzato nella produzione di film in polipropilene, dove hanno attaccato striscioni di protesta contro la proprietà. In fabbrica, al momento dell’occupazione, erano presenti anche l’assessore comunale allo Sviluppo economico, Stefano Fatale e il sindaco di Terni Leonardo Latini, che ha commentato: “È una doccia gelata, bisogna stringersi intorno alla fabbrica perché la condotta nei suoi confronti è stata vergognosa”.
Le proteste erano già iniziate ieri sera, quando una delegazione aveva raggiunto lo stadio Liberati, dove si giocava la partita Ternana-Casertana, per mostrare gli striscioni. “Si sta verificando l’epilogo che temevamo, da dopodomani (giovedì ndr) 142 lavoratori staranno a casa”, dicono i dipendenti, la maggior parte dei quali ultracinquantenni, ancora lontani dall’età pensionabile.
“È da 33 anni che sono in questa azienda”, ha raccontato Roberto Liti, “e mai avrei pensato a un epilogo così. Questo stabilimento non ha mai avuto problemi, abbiamo fatto gli straordinari nel periodo dell’emergenza Covid, però mette soggezione al resto del gruppo. La chiusura è il risultato di politiche italiane sbagliate, che lasciano che imprenditori esteri vengano in Italia per prendere la produzione e farla loro”.
“Ci aspettavamo qualcosa di più dalle istituzioni”, ha aggiunto un collega, “ma il Governo, e non solo lui, latita”. La speranza di lavoratori e sindacati è comunque che possa esserci ancora uno spiraglio nella trattativa “per continuare a lavorare”. In tarda mattina si è svolta un’assemblea con la presenza, in videoconferenza, delle segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Ugl chimici, mentre nel pomeriggio è previsto un incontro tra Regione e ministero dello Sviluppo economico. Domani, 10 febbraio, la vertenza sarà invece all’attenzione del ministero del Lavoro per l’eventuale firma dell’accordo conclusivo tra azienda e sindacati.
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