Fare l’istruttrice di guida in Arabia Saudita forse non è la prima cosa che può venire in mente a una donna italiana, ma da oggi c’è anche questa opportunità. Si tratta di un’iniziativa di UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica) in collaborazione con GDC (Global Driving Standards Certification) e EYWA (Consultancy Services) per formare istruttrici di guida in Arabia Saudita, a Riad, con l’aiuto di professioniste di altri Paesi.

Non più tardi di due anni fa, l’Arabia Saudita ha abolito il divieto di guida e ha concesso finalmente alle donne la possibilità di ottenere la patente per mettersi al volante. Una conquista importante (oggi è stata liberata l’attivista che si è sempre battuta perché venisse concesso questo diritto, ndr) e che, a catena, potrà innescare processi di emancipazione decisivi, seppure al netto di una situazione che, nel Paese, vede la questione dei diritti delle donne piuttosto controversa ancora oggi.

Così UNASCA ha recentemente lanciato un appello alle istruttrici di guida italiane per prendere parte al progetto, in maniera tale da aiutare le donne arabe a inserirsi sempre più nel mondo del lavoro.

“L’Arabia Saudita sta vivendo una transizione storica e le donne sono chiamate a dare il loro contributo nella formazione alla guida. Si ha l’occasione di contribuire all’accelerazione del processo di emancipazione delle donne saudite”, ha spiegato Manuel Picardi, delegato UNASCA e Segretario generale di EFA, la federazione delle autoscuole europee.

Fino ad ora le prime a farsi avanti per prendere parte al progetto sono state istruttrici da Olanda e Francia. Speriamo che anche tante donne italiane vogliano andare a fare l’istruttrice di guida in Arabia Saudita.

Istruttrici di guida in Arabia Saudita: quali requisiti servono

Paolo Perego, dell’Unità di Ricerca di Psicologia del Traffico dell’Università del Sacro Cuore di Milano, è supervisore delle Master Trainer nel progetto che si svolgerà a Riad e ha spiegato che:

“C’è molta psicologia nei format che abbiamo preparato poiché crediamo che i formatori di oggi debbano avere diverse competenze trasversali, che passino attraverso la comprensione dei bisogni dell’individuo. Confidiamo nella partecipazione di numerose istruttrici italiane che vogliano far apprezzare alle donne saudite i lati positivi di questo splendido mestiere”.

Se volete provare a candidarvi per fare l’istruttrice di guida in Arabia Saudita, UNASCA ha indicato i requisiti necessari. Il progetto è rivolto a professioniste con almeno 5 anni di esperienza e il compenso è di 4.500 USD al mese, spese di viaggio e alloggio a carico degli organizzatori.

Per approfondire, sul sito di UNASCA troverete i dettagli.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Stellantis parte a razzo a Wall Street (+11%). L’ad Tavares: “Il gruppo farà da scudo agli stabilimenti italiani”

next
Articolo Successivo

L’auto a petrolio ha i giorni contati. E c’è già la data di scadenza: il 20 aprile

next