L’indagine della procura di Perugia sull’esame “farsa” al giocatore Luis Suarez prosegue. Dopo gli avvisi di garanzia di dicembre gli inquirenti hanno raccolto la testimonianza del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, come persona informata sui fatti. L’audizione è avvenuta a fine gennaio a Perugia. L’inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dalla procura guidata da Raffaele Cantone, riguarda l’esame per la conoscenza della lingua italiana sostenuto dal calciatore all’Università per Stranieri di Perugia. L’accusa ritiene che si sia trattato di un test alterato. Il giocatore – in trattativa con i bianconeri e con la necessità di ottenere la cittadinanza italiana – avrebbe dovuto avere una conoscenza dell’italiano del livello previsto dalla legge.
Il dirigente dell’area sportiva della Juventus, Fabio Paratici, e l’avvocato Luigi Chiappero, legale della Juventus, sono indagati per avere reso false informazioni al pubblico ministero. L’avvocato Maria Turco, indicata dall’accusa come “legale incaricata dalla Juventus”, è invece indagata per l’allestimento dell’esame di Suarez e accusata di concorso in falso ideologico. L’indagine ha coinvolto anche gli ex vertici dell’Università per Stranieri di Perugia. Sono stati infatti indagati per violazione del segreto d’ufficio finalizzato all’indebito profitto patrimoniale e falsità ideologica in atti pubblici la ex rettrice Giuliana Grego Bolli, che si è recentemente dimessa, l’ex direttore generale Simone Olivieri e il professor Lorenzo Rocca, esaminatore di Suarez che ha lasciato l’Ateneo a fine ottobre.
L’ipotesi degli inquirenti è che a Suarez siano stati rivelati in anticipo i contenuti della prova sostenuta il 17 settembre, che lo ha portato a ottenere la certificazione della conoscenza della lingua italiana di livello B1. Attestato necessario nella procedura per ottenere la cittadinanza italiana da parte del calciatore, favorendone così il tesseramento come giocatore comunitario. Che poi dal Barcellona è passato all’Atletico Madrid.