Il presidente della commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra (M5S), è indagato dalla Procura di Cosenza per le frasi pronunciate a novembre 2020 su Jole Santelli, la presidente della Regione Calabria deceduta il mese precedente dopo una lunga malattia. In quell’occasione il senatore pentastellato aveva dichiarato che “era noto a tutti che la Presidente della Calabria Jole Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte”. Parole che avevano spinto il centrodestra a chiedere le dimissioni di Morra e per cui lui si era scusato. Ora i magistrati hanno aperto un fascicolo per diffamazione aggravata e continuativa. Lo conferma l’avvocata Sabrina Rondinelli, spiegando che il parlamentare “è stato querelato, una volta a novembre e una a dicembre” dalle sorelle della governatrice, Paola e Roberta.
“Dopo due giorni dall’aver divulgato la notizia della prossima l’audizione del Dott. Palamara in Commissione Antimafia, apprendo da un’agenzia di essere indagato per diffamazione”, è la reazione del presidente dell’Antimafia. Che su Facebook spiega: “Ho il dovere-diritto della trasparenza, sarà un caso, certamente, due giorni fa ho dato la notizia della prossima audizione del dottor Luca Palamara in Commissione Antimafia, sarà forse qualche altra cosa, però, tutto potrebbe essere. Io adesso provvederò a segnalare la notizia, per come sono le regole del Movimento, a chi di dovere, ai Probiviri, al garante, e procederò tranquillamente, perché se ho sbagliato dovrò rispondere dei miei errori, se non ho sbagliato, come penso, tutto dovrà essere archiviato”. Poi Morra conclude: “Mi sembra francamente irrituale che quelle parole, che sono state oggetto di polemiche formidabili all’epoca, possono produrre un’inchiesta con l’ipotesi di diffamazione aggravata e continuata, però sarà la magistratura a dover decidere”.