“Come giudico la manovra politica fatta da Matteo Renzi? Mi fa sorridere che di fronte a un piromane che incendia un edificio e poi chiama i pompieri, lo si ringrazi perché chiama i pompieri”. Così il senatore di Azione Matteo Richetti, ex appartenente al Pd e vicino all’attuale leader di Italia viva, ospite di ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Luca Sommi e Andrea Scanzi, con la partecipazione di Marco Travaglio, in onda tutti i mercoledì alle 21.25 su Nove ha commentato l’operato dell’ex rottamatore nell’innesco della crisi di governo che ha portato alla caduta del governo Conte. “Io, insieme a Carlo Calenda, ho costituito un partito nel momento in cui ci è sembrato che il Pd avesse declinato il suo ruolo riformista di contrasto ai populisti – ha spiegato il politico di Sassuolo – Il governo Conte non l’ho mai sostenuto, nemmeno un giorno. Rivendico questa diversità perché non si esce da un partito per fare ciò che quel partito fa, votare la fiducia, votare i provvedimenti di un governo. Siamo usciti nel momento in cui c’era una divaricazione oggettiva. Non do giudizi di quello che ha fatto Renzi, non mi interessa partecipare al dibattito sui meriti o sui demeriti: mi fa solo un po’ sorridere che di fronte a un piromane che incendia un edificio e poi chiama i pompieri, lo si ringrazi perché chiama i pompieri. Cioè non si può dire: ‘E’ merito mio perché Conte è andato a casa’. Conte era lì per merito tuo, ed è stato lì per un anno e mezzo per merito tuo”, ha concluso il senatore.
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