Possiamo chiamarla “cucina condivisa”. Spazi comuni per far fronte alla crisi in un settore messo in ginocchio dalla pandemia. È questo il modo che lo chef Filippo La Mantia ha trovato per continuare a cucinare, a fare il suo lavoro. Il 60enne chef ha chiuso infatti il suo ristorante “Oste e Cuoco”, a Milano. Un annuncio che era arrivato lo scorso agosto: affitto troppo alto e per gli introiti diminuiti a causa delle aperture e chiusure imposte dal covid-19. A dicembre si è abbassata la saracinesca e La Mantia ha trovato ‘il suo posto’ dal suo amico Giancarlo Morelli, chef bergamasco del ristorante “Bulk” presso l’hotel “Viu”. È nella sua cucina che La Mantia, compagno di Chiara Maci, ha spazio e attrezzatura per preparare delivery e asporto: “Entrambi lavoravamo a metà servizio, per cui abbiamo deciso di metterci insieme”, ha detto La Mantia a Fanpage. Quattro dei suoi dipendenti sono con lui, per gli altri 16 c’è la cassa integrazione. Ora, va così. Ma entro l’anno lo chef palermitano aprirà un nuovo ristorante, a Milano.