Solo ieri lo scienziato Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseas, in una intervista ha spiegato che potrebbe essere possibile avere un siero anti Sars Cov 2 già a settembre negli Usa per i bambini di prima elementare.
La ricerca per sviluppare un vaccino per gli under iniziato da tempo e sia Pfizer e Moderna sono al lavoro da tempo. Solo ieri lo scienziato Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseas, in una intervista ha spiegato che potrebbe essere possibile avere un siero anti Sars Cov 2 già a settembre negli Usa per i bambini di prima elementare. E un altro vaccino, prodotto da Janssen (Johnson & Johnson) che è al rush finale per l’approvazione dagli enti regolari, sarà testato per i più giovani. In Italia la multinazionale, come riporta La Repubblica, ha scelto l’ospedale pediatrico Buzzi di Milano, specializzato nella cura dei pazienti pediatrici. Lo studio come tutti quelli che riguardano farmaci e vaccini sarà internazionale.
I vaccini approvato non vengono utilizzati sui minori di 16 anni. L’unico approvato per gli over 16 è quello di Pfizer. Ma le sperimentazioni sulle fasce più giovani della popolazioni, che sono meno suscettibili rispetto alla malattia grave ma che si contagiano e possono diffondere, sono state avviate proprio Pfizer e Moderna. Fino a pochi giorni fa i contagi tra le fasce più giovani potevano considerarsi fisiologici, ma negli ultimi tempi si è notato un lieve aumento, dovuto probabilmente a una maggiore capacitò di screening ma anche all’arrivo della variante inglese che per esempio ieri ha portato a scoprire un focolaio a Bollate (Milano). Lo screening avviato in autunno dall’ospedale sulle scuole milanesi dice che la percentuale di positività tra gli alunni è aumentata dal 3% al 12% dall’inizio dell’anno scolastico a Natale. In attesa dei test per il vaccino per i più giovani si attende il via libera dell’Agenzia europea del farmaco per quello destinato agli over 18 a inizio del mese di marzo. Il composto, sviluppato con la tecnica dell’adenovirus, è monodose ed è stato testato in Sudafrica quando la variante era già in circolazione.