I suoi legali, Angelo Raucci e Andrea Imperato, avevano presentato ricorso alla Cassazione per ottenere un ricalcolo degli anni di reclusione da scontare. I giudici hanno fissato la nuova pena a 19 anni (rispetto ai 22 del verdetto originario), che sono già trascorsi
È stato scarcerato per fine pena Pasquale Zagaria, detto “Bin Laden”, fratello del capoclan dei Casalesi Michele Zagaria. I suoi legali, Angelo Raucci e Andrea Imperato, avevano presentato ricorso alla Cassazione per ottenere un ricalcolo degli anni di reclusione da scontare. I giudici hanno fissato la nuova pena a 19 anni (rispetto ai 22 del verdetto originario) e siccome ne sono già trascorsi altrettanti ora Zagaria è un uomo libero. Considerato la “mente economica” dei Casalesi, era detenuto al 41bis nel carcere di Milano Opera dallo scorso 22 settembre, dopo 5 mesi di cure ai domiciliari concessi all’inizio della pandemia.
L’ospedale di Sassari dove seguiva le terapie per la malattia, infatti, per via del coronavirus non era più in grado di prestargli le cure necessarie. Il tribunale di sorveglianza aveva però disposto un termine di cinque mesi alla misura dei domiciliari, che è scaduto a settembre 2020. Intanto era stato trovato un posto dove poter assicurare le cure dai vertici del nuovo Dap. Il direttore si era dimesso e al suo posto per volontà del ministro della Giustizia, è arrivato Dino Petralia, affiancato da Roberto Tartaglia. Il tribunale di Brescia, al quale i colleghi sardi avevano girato il fascicolo per competenza, aveva quindi cessate le esigenze e riportato il boss in carcere. Ora è arrivata la scarcerazione per fine pena.