Ma perché lo ha chiesto a me? Dove va a finire l’amore. E sopratutto da dove incomincia.
E io chennesò.
Solo perché con la mia socia, anzi la mia partner in crime amorosi/sentimentali Roselina Salemi abbiamo scritto un manuale di sopravvivenza, per l’appunto I Mariti Inutili, dovrei essere un’esperta.
Un tempo il marito era un accessorio indispensabile, che ci fosse o no l’amore,
oggi non più. I matrimoni senza amore sono destinati a durare di più, si dice.
Vabbè, poi si trovano altre scappatoie. Una è sicuramente molto “elettrizzante”.
Agli uomini di oggi preferisco il vibratore, fu il mio coming out, qualche tempo fa.
Lo confermo ancora oggi.
C’è sempre un modello nuovo, dopo aver rottamato quello vecchio.
Gli uomini e l’amore se lo chiedeva pure Anna Karénina, la quintessenza della
tragica eroina che si butta sotto il treno. E se non c’è riuscito Lev Tolstoj nelle 887 pagine del suo romanzo, poche speranze ci sono per noi comuni mortali. Una sola certezza gli uomini non corrispondono mai alle nostre aspettative.
Lo diceva anche la vecchia zia Elena: “Non esistono più gli uomini di una volta”.
Io aggiungerei: “Non esistono più gli spermatozoi di una volta”. E parlo dell’uomo maschio e verace, non del tipo liposucchiato, depilato come un totano e labbra a canotto.
I rivoluzionari del sesso: Sono stati baby boomer, identità sociale e sessuale ben definita. Erica Jong li ha teorizzati nella “scopata senza cerniera”.
Aldo Trione, filosofo dell’estetica, li ha chiamati gli Ultimi Scopatori: sulle loro 500 sgangherate attraversavano mezza Europa, affamati di vita e di sesso libero. Le più disinibite svedesi, norvegesi gli strizzavano l’occhiolino et les jeux était faits…”La mia generazione faceva tanto sesso. Siamo stati gli ultimi romantici.
Eravamo innamorati della politica, avevamo ideali, volevamo cambiare il mondo intanto cambiavamo materasso e scopavamo molto”.
Sesso? No Grazie!
Cari futuri Noi, chissà come saremo tra dieci o tra vent’anni.
Il virus cinese sarà passato. E noi siamo sopravvissuti.
Ci siamo imbavagliati dietro una mascherina: niente abbracci, niente baci, il virus si è intrufolato subdolo nelle nostre case, è entrato quasi in pantofole e si è messo comodo.
Ci ha tolto la movida, ci ha privato della socialità dei nostri vent’anni e rotti.
Libido in picchiata. Siamo quelli dell’Iphone, estensione della nostra mano, del nostro ego. Non proviamo il desiderio della fisicità. Ci bastano like e pollici in sù come indice di gradimento. Non ci guardiamo negli occhi, sbirciamo lo smart phone, non ci prendiamo per mano, accarezziamo il lui digitale. Usiamo il sexting e il cybersex, siamo storditi da una valanga di immagini dirette, esplicite. Ci masturbiamo con l’oggetto di possesso, il cellulare. Anziché “possedere” un sentimento.
Nell’età in cui il desiderio dovrebbe essere all’apice con la curiosità sessuale noi ci siamo appiattiti su uno schermo. Non c’è più la voglia di scoprire l’eros e i suoi misteri, ci siamo abituati ad avere rapporti virtuali da non desiderare più quelli reali.
Siamo passati dall’amore romantico all’amore narcisistico. Un tipo di amore dove ognuno cerca il soddisfacimento di sé. Ci siamo addestrati in un erotismo solitario, senza corpo, se non il proprio (o quello di un Avatar) e alla fine non riusciamo più a vivere una sessualità con un soggetto vero. E’ un’altra rivoluzione sessuale.
E il fenomeno è globale. Ci chiamano Generazione No Sex (come i No Wax).
Non corteggio, non desidero, non mi emoziono, non mi eccito. Non scopiamo. Innamorarsi, parola questa sconosciuta. Niente farfalline nello stomaco e stelline negli occhi. La colpevole sono solo io. Per una ragione o per l’altra ‘sto c…zo d’amore non me lo so guadagnare, non me lo merito. Lo respingo.
Anoressici sessuali.
E’ colpa nostra, se non siamo capaci di amare?
Questi tempi iper tecnologici non facilitano le relazioni vere (quelle di carne, ciccia e coccole). L’accesso al troppo sesso sul web allontana dalla realtà. Ha suscitato un moto di disinteresse, quasi “ribellione” nei confronti del sesso.
Il sesso è troppo comunicato, visto, urlato. Ha perso il suo mistero. Qualche sessuologo dice che inconsciamente serpeggia un sentimento di inadeguatezza rispetto alle immagini che circolano sui social rispondendo con la rinuncia.
Meglio vivere in una “bolla” (virtuale). Lui non sa più che pesci pigliare e si giustifica così: Le ragazze sono diventate aggressive. Esigenti, tutt’al più materassabili ma non da intrecciare una relazione duratura. Lei si giustifica colà: Troppo figo, troppo rifatto, comunque poco macho. Ne faccio a meno. Metrosexual, fluid gender, o no gender.
Se ci va bene ci rimane l’Uomo Nuvola. Basta un soffio e svanisce pure lui.
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@januaria_piromallo
I Mariti Inutili
Corso di sopravvivenza alla vita di coppia
Januaria Piromallo, Roselina Salemi
Video realizzato da Januaria Piromallo e fuss kk
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