“Una spaccatura all’interno dei 5 Stelle? Credo che ci sarà per forza qualcuno che non ha lo stomaco così forte da votare un governo con Berlusconi e con quelli che gli hanno buttato giù i due precedenti governi. Nel governo Draghi i 5 Stelle non toccheranno palla, non contano più niente. Eppure sono il partito di maggioranza relativa”. Sono le parole pronunciate a “Otto e mezzo” (La7) dal direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, a proposito del sì del M5s al governo Draghi.
“Nel Conte Uno il ‘boccino’ ce l’avevano loro, così come la maggioranza nel Consiglio dei Ministri e l presidente del Consiglio – spiega – Le leggi più importanti le hanno fatte passare loro coi voti di Salvini: reddito di cittadinanza, ‘spazzacorrotti’, ‘blocca-prescrizione’, decreto dignità. Nel governo Conte Due hanno fatto il taglio dei parlamentari e il taglio dei vitalizi. Le grandi leggi di questa legislatura sono targate 5 Stelle. In questo governo Draghi i 5 Stelle, se gli va bene, avranno 3 ministri, non si sa se designati da loro come tecnici oppure politici o misti, in un Consiglio dei Ministri di 22 persone, dove la loro presenza è diluita dal fatto che ci sono dentro tutti i partiti tranne Fratelli d’Italia. I 5 Stelle non riusciranno a conservare niente“.
E aggiunge: “La prossima settimana verrà votato l’emendamento al decreto Milleproroghe che cancella la legge Bonafede sulla blocca-prescrizione e ci riporta indietro, quando c’era l’impunità generalizzata. E’ lì che i 5 Stelle si renderanno conto di essere stati gabbati, perché non contano più niente in questo governo. Forse prima di calarsi le brache, avrebbero dovuto chiedere qualche garanzia in più sulle battaglie che interessano ai loro elettori. Dubito che i loro elettori si eccitino quando vedranno nascere il super-ministero della Transizione Ecologica“