Verrà chiesta l’archiviazione del fascicolo aperto contro ignoti sulla vicenda delle dosi di vaccino avanzate e somministrate ad alcuni parenti del personale sanitario, nell’ospedale di Baggiovara, nel Modenese. È questa la decisione maturata dai pm, che avevano avanzato l’ipotesi di abuso d’ufficio. Il 5 gennaio, stando alla ricostruzione fatta dai Nas dei carabinieri, un’ora prima della chiusura di una giornata in cui erano state somministrate circa 1000 dosi, gli operatori si erano accorti di un’eccedenza, su dieci postazioni, di undici dosi di vaccino, dopo l’apertura di un flacone e la diluizione con la soluzione fisiologica.

Dal momento che il vaccino Pfizer viene conservato a -80 gradi e una volta aperto il flacone quello che rimane, se non utilizzato, deve essere buttato, in mancanza di indicazioni specifiche, arrivate solo nei giorni successivi, gli operatori hanno prima cercato nei reparti le persone aventi diritto disponibili. Ne hanno trovate tre, tra cui un volontario. Poi, a quel punto, di fronte ad altre 8 dosi disponibili hanno chiamato i familiari, somministrando ulteriori sei vaccini.

Si è quindi trattato, secondo la Procura modenese guidata dal procuratore facente funzioni Giuseppe Di Giorgio, di una gestione improvvisata, ma non preordinata: non avevano cioè gestito le dosi per far rimanere dei vaccini e darli ai parenti. La notizia è emersa nei giorni successivi da un post su Facebook di uno di loro. Si è rilevata dunque l’insussistenza del profilo penale, mentre resta aperto il versante disciplinare. I due medici e un volontario coinvolti erano stati sospesi dall’incarico al centro vaccinale.

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