Il provvedimento prevede la proroga del blocco alla mobilità, ma solo fino al 25 febbraio. Finora si era parlato del termine del 5 marzo, perché lo stesso giorno scade anche il Dpcm attualmente in vigore. Invece alla fine si è deciso per un provvedimento ponte più breve, in attesa dell’insediamento della nuova squadra di ministri
L’ultimo decreto del governo Conte: il Consiglio dei ministri è durato meno di un’ora, il tempo di approvare il provvedimento che ha prorogato il blocco degli spostamenti tra Regioni fino al 25 febbraio. Si era parlato di una proroga più lunga, al 5 marzo, per allineare la scadenza del decreto anti-Covid a quella del Dpcm attualmente in vigore. Alla fine invece il governo uscente ha preferito approvare un provvedimento ponte più breve e valido soltanto per una decina di giorni, in modo da colmare il vuoto in attesa dell’insediamento della nuova squadra di ministri di Mario Draghi.
Il testo del decreto recita: “Dal 16 al 25 febbraio sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”. Non cambiamo quindi le eccezioni al divieto di spostamento, che resta invece in vigore anche per muoversi tra Regioni gialle.
In mattinata aveva parlato il presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: “Quando ho incontrato, a nome dei colleghi presidenti delle Regioni, il premier incaricato Draghi – ha detto a 24Mattino su Radio24 – ci ha chiesto se avessimo già un orientamento sul tema degli spostamenti tra regioni”. Un tema già affrontato giovedì durante la Conferenza delle Regioni: “Ad eccezione di pochi, come la Val D’Aosta, che sarebbero stati favorevoli agli spostamenti tra regioni gialle, tutti abbiamo espresso l’opinione che ora è meglio essere ancora prudenti. Le varianti stanno circolando. Dunque, fino al cinque marzo abbiamo detto che preferivamo la proroga del divieto di spostamento tra le Regioni”.
Il decreto quindi è stato concordato dal governo uscente con il premier incaricato Draghi e con le Regioni. Finora si era parlato della data del 5 marzo, perché lo stesso giorno scade anche il Dpcm attualmente in vigore. In questo modo un nuovo provvedimento, che porterà la firma di Mario Draghi, avrebbe potuto rivedere complessivamente tutte le misure restrittive per l’emergenza Covid. Alla fine invece si è scelta una proroga più breve. Toccherà al prossimo presidente tornare a occuparsi della questione tra una settimana.