14 febbraio, sarebbe utile se la Rai riproponesse un documento importante e attualissimo
Il 17 febbraio (invece che l’8 marzo) potremo vedere la puntata di Italiani di Rai Storia dedicata alla figura di Tina Lagostena Bassi, l’avvocata che difese la giovane violentata da quattro uomini – come documentato in Processo per stupro, trasmesso dalla tv di Stato nel 1979. Allora, per la prima volta, le telecamere entravano in un tribunale rendendo pubblico come una donna, nel processo a carico dei suoi aguzzini, diventasse imputata della violenza subita. La sua vita privata si trasformava in motivo di discredito e, in definitiva, giustificazione della violenza subìta, sancendo il noto adagio secondo cui “se ti hanno stuprata te la sei cercata”.
Nella puntata di Rai Storia ci saranno le testimonianze sulla figura straordinaria di Lagostena Bassi (che fu avvocata, politica ma anche femminista e attivista), tra le altre, della magistrata Paola Di Nicola e di Loredana Rotondo, che con Maria Grazia Belmonti, Anna Carini, Roni Daopulo, Paola De Martiis e Annabella Miscuglio ideò e girò quello straordinario documento. Rotondo condivise con Lagostena Bassi molte vicende politiche, tra cui la lunga maratona legislativa che portò l’Italia, dopo 17 anni da allora, ad avere finalmente una legge contro la violenza sessuale.
Quel collettivo Rai non ha però solo regalato Processo per stupro alla memoria storica italiana, un materiale così importante che nel 2019, a 40 anni di distanza, Gian Antonio Stelladalla pagine del Corriere della sera chiese che la Rai lo rimandasse in onda affinché le nuove generazioni lo potessero conoscere. Processo per stupro – è bene ricordarlo – è stato insignito di numerosi premi internazionali tra cui Prix Italia, è stato nella terna finale dell’Emmy Awards, è custodito nell’archivio del MOMA di New York, nonché citato in vari testi di storia. Il giorno dopo la messa in onda sempre il Corriere titolò in prima pagina: “Adesso gli Italiani sanno cosa è un processo per stupro”.
Lo stesso collettivo produsse anche AAA Offresi, inchiesta sulla prostituzione che metteva in luce il mondo opaco dei clienti, documentando la giornata di una prostituta. Il filmato, annunciato per il 7 aprile del 1981, fu bloccato appena prima di andare in onda; le autrici furono denunciate per favoreggiamento, processate per circa 14 anni, e alla fine assolte. La copia del documentario risulta ancora oggi scomparsa, un mistero italiano tra i tanti.
Cosa c’entra tutto questo con San Valentino? Moltissimo, se dal 2012 l’attivista femminista e scrittrice Eve Ensler ha proposto proprio nella data dedicata all’amore non di andare a cena a lume di candela ma di ballare contro la violenza maschile sulle donne con il progetto One billion rising.
Sarebbe importante e significativo se, oltre a fare uscire la puntata di Italiani per ricordare Tina Lagostena Bassi la Rai riproponesse, magari proprio per il 14 febbraio, Processo per stupro: non sarebbe un atto di doveroso tributo al lavoro di inchiesta, ancora attualissimo, che quel filmato rappresenta, soprattutto ora in piena pandemia globale, quando nonostante l’emergenza sanitaria, economica e sociale i femminicidi non solo non si arrestano, ma si moltiplicano?
Vero è, come afferma Loredana Rotondo nel raccontare il clima culturale nella quale Processo per stupro nasce, che “allora c’erano una Università delle donne, un Quotidiano delle donne, un Teatro delle donne, una Casa delle donne a Roma che occupava un intero palazzo a via del Governo Vecchio, centinaia di gruppi e collettivi di donne che si aggregavano in ragione della materia che affrontavano: i diritti, la comunicazione, la psichiatria, la politica. Ci trovavamo alla fine di un decennio nel quale il referendum sul divorzio e sull’interruzione di gravidanza avevano messo al centro dell’attenzione collettiva i temi del privato, la sessualità, le relazioni umane tra donne e uomini, che normalmente sono sottratti al dibattito politico. In quel momento, invece, la soggettività femminile bucava la storia, e il femminismo italiano poneva con forza questioni ignorate e tabù nel confronto pubblico: la libertà di scelta di maternità, la sessualità, il privato come specchio del politico”.
Quanto bisogno c’è, proprio ora che sono le donne a pagare un prezzo altissimo in termini di perdita di lavoro ed autonomia faticosamente acquisita, di restituire visibilità al fecondo dibattito che quarant’anni fa il femminismo aveva portato al centro non solo della politica, ma anche nelle case e nelle famiglie attraverso il servizio pubblico?
Nella “giornata dell’amore” 2021, secondo anno della pandemia, oltre a ballare dove e come si potrà contro la violenza sulle donne sarebbe importante proporre, dagli schermi dei computer della didattica a distanza come sulle lavagne LIM in presenza nelle scuole quei 64 minuti di realtà, (non di fiction), che hanno svelato verità scomode e connivenze istituzionali sul primario gradino di ogni violenza successiva: quella maschile sulle donne.
Processo per stupro costituì un ribaltamento ottico nello sguardo della tv pubblica: una ricerca di mercato dopo la messa in onda rivelò l’enorme impressione e consenso che il documentario aveva suscitato nel pubblico, perché aveva offerto la possibilità di partecipare a qualcosa di significativo a livello sociale, etico e interessante a livello personale. L’impatto, per indici di ascolto, fu straordinario anche perché, e qui sta una novità assoluta, per la prima volta lo sguardo dietro alle telecamere era quello di sei donne, che osservavano in modo totalmente inedito le drammatiche fasi di un processo che testimoniava il disprezzo per una donna violata e la connivenza con gli stupratori.
Loredana Rotondo, che è stata ospite nel 2018 con Lorella Zanardo di una giornata di formazione ad Altradimora nella quale sono stati mostrati sia Processo per stupro che Il corpo delle donne, ha tra l’altro ricordato: “Ho dovuto far riposare il cuore in diversi momenti di quelle giornate mentre assistevamo al processo, perché le emozioni erano fortissime, tra sgomento, orrore e consapevolezza di ciò che stavamo vedendo”.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il Cremlino giudica "del tutto comprensibile" la reazione ostile del presidente americano Donald Trump nei confronti del suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, descritto mercoledì scorso come un "dittatore".
"Zelensky fa affermazioni errate sui capi di Stato, lo ha fatto più volte", ha accusato il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov. "Nessun presidente tollererebbe questo tipo di trattamento. Questa reazione è quindi del tutto comprensibile", ha detto. Volodymyr Zelensky aveva affermato che il presidente americano viveva in uno "spazio di disinformazione" russo dopo che Donald Trump aveva accusato l’Ucraina di essere responsabile del conflitto innescato da Mosca il 24 febbraio 2022.
Tel Aviv, 23 feb. (Adnkronos) - La deputata democratica israeliana Naama Lazimi sostiene che il figlio del primo ministro Benjamin Netanyahu sia stato “esiliato” all’estero dopo aver picchiato il padre. La parlamentare dell'opposizione ha rilasciato questa dichiarazione durante una riunione della Commissione Finanze della Knesset, mentre poneva domande sul finanziamento della visita di di Sara Netanyahu negli Stati Uniti e sui costi annuali della sicurezza per Yair Netanyahu, che vive a Miami.
"Vorrei chiedere se questa cifra è ancora in bilancio e se c'è ancora l'intenzione di finanziare la permanenza di Yair Netanyahu perché ha colpito il primo ministro ed è stato costretto ad andare all'estero perché ha danneggiato un simbolo del governo", ha domandato la parlamentare.
Il partito Likud di Netanyahu ha risposto che le affermazioni della Lazimi sono "una menzogna spregevole, un nuovo punto basso verso il fondo della fogna della sinistra", aggiungendo che chiunque ripeterà tale affermazione verrà citato in giudizio. "Naama Lazimi dovrebbe essere privata della sua immunità e del suo stipendio, così come chiunque ripeta questa spregevole menzogna verrà querelato".
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il dialogo tra due presidenti davvero straordinari è promettente. È importante che nulla ostacoli l'attuazione della loro volontà politica". Lo ha dichiarato il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov in un'intervista alla televisione, parlando della fermezza degli Stati Uniti nei confronti di Kiev e sulle dichiarazioni ostili di Trump nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.
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Monica Lanfranco
Giornalista femminista, formatrice sui temi della differenza di genere
Diritti - 13 Febbraio 2021
14 febbraio, sarebbe utile se la Rai riproponesse un documento importante e attualissimo
Il 17 febbraio (invece che l’8 marzo) potremo vedere la puntata di Italiani di Rai Storia dedicata alla figura di Tina Lagostena Bassi, l’avvocata che difese la giovane violentata da quattro uomini – come documentato in Processo per stupro, trasmesso dalla tv di Stato nel 1979. Allora, per la prima volta, le telecamere entravano in un tribunale rendendo pubblico come una donna, nel processo a carico dei suoi aguzzini, diventasse imputata della violenza subita. La sua vita privata si trasformava in motivo di discredito e, in definitiva, giustificazione della violenza subìta, sancendo il noto adagio secondo cui “se ti hanno stuprata te la sei cercata”.
Nella puntata di Rai Storia ci saranno le testimonianze sulla figura straordinaria di Lagostena Bassi (che fu avvocata, politica ma anche femminista e attivista), tra le altre, della magistrata Paola Di Nicola e di Loredana Rotondo, che con Maria Grazia Belmonti, Anna Carini, Roni Daopulo, Paola De Martiis e Annabella Miscuglio ideò e girò quello straordinario documento. Rotondo condivise con Lagostena Bassi molte vicende politiche, tra cui la lunga maratona legislativa che portò l’Italia, dopo 17 anni da allora, ad avere finalmente una legge contro la violenza sessuale.
Quel collettivo Rai non ha però solo regalato Processo per stupro alla memoria storica italiana, un materiale così importante che nel 2019, a 40 anni di distanza, Gian Antonio Stella dalla pagine del Corriere della sera chiese che la Rai lo rimandasse in onda affinché le nuove generazioni lo potessero conoscere. Processo per stupro – è bene ricordarlo – è stato insignito di numerosi premi internazionali tra cui Prix Italia, è stato nella terna finale dell’Emmy Awards, è custodito nell’archivio del MOMA di New York, nonché citato in vari testi di storia. Il giorno dopo la messa in onda sempre il Corriere titolò in prima pagina: “Adesso gli Italiani sanno cosa è un processo per stupro”.
Lo stesso collettivo produsse anche AAA Offresi, inchiesta sulla prostituzione che metteva in luce il mondo opaco dei clienti, documentando la giornata di una prostituta. Il filmato, annunciato per il 7 aprile del 1981, fu bloccato appena prima di andare in onda; le autrici furono denunciate per favoreggiamento, processate per circa 14 anni, e alla fine assolte. La copia del documentario risulta ancora oggi scomparsa, un mistero italiano tra i tanti.
Cosa c’entra tutto questo con San Valentino? Moltissimo, se dal 2012 l’attivista femminista e scrittrice Eve Ensler ha proposto proprio nella data dedicata all’amore non di andare a cena a lume di candela ma di ballare contro la violenza maschile sulle donne con il progetto One billion rising.
Sarebbe importante e significativo se, oltre a fare uscire la puntata di Italiani per ricordare Tina Lagostena Bassi la Rai riproponesse, magari proprio per il 14 febbraio, Processo per stupro: non sarebbe un atto di doveroso tributo al lavoro di inchiesta, ancora attualissimo, che quel filmato rappresenta, soprattutto ora in piena pandemia globale, quando nonostante l’emergenza sanitaria, economica e sociale i femminicidi non solo non si arrestano, ma si moltiplicano?
Vero è, come afferma Loredana Rotondo nel raccontare il clima culturale nella quale Processo per stupro nasce, che “allora c’erano una Università delle donne, un Quotidiano delle donne, un Teatro delle donne, una Casa delle donne a Roma che occupava un intero palazzo a via del Governo Vecchio, centinaia di gruppi e collettivi di donne che si aggregavano in ragione della materia che affrontavano: i diritti, la comunicazione, la psichiatria, la politica. Ci trovavamo alla fine di un decennio nel quale il referendum sul divorzio e sull’interruzione di gravidanza avevano messo al centro dell’attenzione collettiva i temi del privato, la sessualità, le relazioni umane tra donne e uomini, che normalmente sono sottratti al dibattito politico. In quel momento, invece, la soggettività femminile bucava la storia, e il femminismo italiano poneva con forza questioni ignorate e tabù nel confronto pubblico: la libertà di scelta di maternità, la sessualità, il privato come specchio del politico”.
Quanto bisogno c’è, proprio ora che sono le donne a pagare un prezzo altissimo in termini di perdita di lavoro ed autonomia faticosamente acquisita, di restituire visibilità al fecondo dibattito che quarant’anni fa il femminismo aveva portato al centro non solo della politica, ma anche nelle case e nelle famiglie attraverso il servizio pubblico?
Nella “giornata dell’amore” 2021, secondo anno della pandemia, oltre a ballare dove e come si potrà contro la violenza sulle donne sarebbe importante proporre, dagli schermi dei computer della didattica a distanza come sulle lavagne LIM in presenza nelle scuole quei 64 minuti di realtà, (non di fiction), che hanno svelato verità scomode e connivenze istituzionali sul primario gradino di ogni violenza successiva: quella maschile sulle donne.
Processo per stupro costituì un ribaltamento ottico nello sguardo della tv pubblica: una ricerca di mercato dopo la messa in onda rivelò l’enorme impressione e consenso che il documentario aveva suscitato nel pubblico, perché aveva offerto la possibilità di partecipare a qualcosa di significativo a livello sociale, etico e interessante a livello personale. L’impatto, per indici di ascolto, fu straordinario anche perché, e qui sta una novità assoluta, per la prima volta lo sguardo dietro alle telecamere era quello di sei donne, che osservavano in modo totalmente inedito le drammatiche fasi di un processo che testimoniava il disprezzo per una donna violata e la connivenza con gli stupratori.
Loredana Rotondo, che è stata ospite nel 2018 con Lorella Zanardo di una giornata di formazione ad Altradimora nella quale sono stati mostrati sia Processo per stupro che Il corpo delle donne, ha tra l’altro ricordato: “Ho dovuto far riposare il cuore in diversi momenti di quelle giornate mentre assistevamo al processo, perché le emozioni erano fortissime, tra sgomento, orrore e consapevolezza di ciò che stavamo vedendo”.
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il Cremlino giudica "del tutto comprensibile" la reazione ostile del presidente americano Donald Trump nei confronti del suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, descritto mercoledì scorso come un "dittatore".
"Zelensky fa affermazioni errate sui capi di Stato, lo ha fatto più volte", ha accusato il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov. "Nessun presidente tollererebbe questo tipo di trattamento. Questa reazione è quindi del tutto comprensibile", ha detto. Volodymyr Zelensky aveva affermato che il presidente americano viveva in uno "spazio di disinformazione" russo dopo che Donald Trump aveva accusato l’Ucraina di essere responsabile del conflitto innescato da Mosca il 24 febbraio 2022.
Tel Aviv, 23 feb. (Adnkronos) - La deputata democratica israeliana Naama Lazimi sostiene che il figlio del primo ministro Benjamin Netanyahu sia stato “esiliato” all’estero dopo aver picchiato il padre. La parlamentare dell'opposizione ha rilasciato questa dichiarazione durante una riunione della Commissione Finanze della Knesset, mentre poneva domande sul finanziamento della visita di di Sara Netanyahu negli Stati Uniti e sui costi annuali della sicurezza per Yair Netanyahu, che vive a Miami.
"Vorrei chiedere se questa cifra è ancora in bilancio e se c'è ancora l'intenzione di finanziare la permanenza di Yair Netanyahu perché ha colpito il primo ministro ed è stato costretto ad andare all'estero perché ha danneggiato un simbolo del governo", ha domandato la parlamentare.
Il partito Likud di Netanyahu ha risposto che le affermazioni della Lazimi sono "una menzogna spregevole, un nuovo punto basso verso il fondo della fogna della sinistra", aggiungendo che chiunque ripeterà tale affermazione verrà citato in giudizio. "Naama Lazimi dovrebbe essere privata della sua immunità e del suo stipendio, così come chiunque ripeta questa spregevole menzogna verrà querelato".
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il dialogo tra due presidenti davvero straordinari è promettente. È importante che nulla ostacoli l'attuazione della loro volontà politica". Lo ha dichiarato il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov in un'intervista alla televisione, parlando della fermezza degli Stati Uniti nei confronti di Kiev e sulle dichiarazioni ostili di Trump nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.