Trentatre giorni da soli su un’isola deserta sopravvivendo con noci di cocco e mangiando ratti. È quello che è accaduto a due uomini e una donna su un atollo disabitato delle Bahamas, Anguilla Cay. I tre, di nazionalità cubana, non si sa ancora se fossero fuggiti da Cuba per raggiungere la Florida, ma la loro barca si è comunque ribaltata e per un fortuito caso del destino si sono ritrovati vicini ad un isolotto dove hanno potuto per circa cinque settimane sopravvivere alla Cast away.
A ritrovarli è stata la guardia costiera americana durante una missione di routine dalle Florida Keys. “La nostra attenzione è stata attirata da dalle bandiere improvvisate che sventolavano oltre ad una grande croce che avevano disegnato sulla sabbia”, ha spiegato il pilota di elicotteri Mike Allert alla stazione televisiva di Miami WPLG. Il pilota ha quindi deciso di tornare indietro ad Anguilla Cay dopo qualche ora facendo cadere acqua, cibo e una radio. Il giorno successivo diversi elicotteri sono andati a recuperar i naufraghi. “Avendo vissuto una vita piuttosto difficile per lungo tempo erano molto felici di vederci“, ha detto Allert al celebre programma della ABC, Good Morning America. Secondo la ricostruzione dei soccorritori i naufraghi si erano anche costruiti un rifugio temporaneo per ripararsi da piogge e intemperie.
Dopo essere stati messi in salvo, però, i tre cubani sono stati prelevati dall’ospedale dove erano stati ricoverati a Key West, in Florida, e trasferiti nel centro di detenzione Pompano Beach, vicino a Fort Lauderdale: rischiano di essere rimpatriati a Cuba.
