Cronaca

In Liguria ristoranti aperti nonostante la zona arancione. Folla nei locali anche nel centro di Milano. A Roma chiude Fontana di Trevi

Un'apertura massiccia che ha spinto il questore di Imperia a parlare di "sconfitta per tutti". Assembramenti si sono registrati sia nel Levante che nel Ponente, dove la situazione è particolarmente critica. E nei centri più vicini al confine si segnala una forte presenza di francesi che, non potendo festeggiare San Valentino, hanno passato la frontiera. Sold out nel centro del capoluogo milanese, lunghe code a Como. Traffico in tilt a Napoli

I divieti della zona arancione non fermano la ristorazione in Liguria. Dallo chef stellato Ivano Ricchebono a numerosi ristoranti di Genova, fino a Sanremo e Ventimiglia, decine di locali hanno servito il pranzo ai tavoli in barba alle norme previste per l’aggravarsi delle misure-anti Covid. Un’apertura massiccia che ha spinto il questore di Imperia a parlare di “sconfitta per tutti”. Assembramenti si sono registrati sia nel Levante che nel Ponente, dove la situazione è particolarmente critica. E nei centri più vicini al confine si segnala una forte presenza di cittadini stranieri, in particolare francesi che, non potendo festeggiare San Valentino, hanno passato la frontiera. La massiccia presenza si spiega col fatto che pur non potendo entrare senza tampone “negativo”, i controlli vengono effettuati solo ‘a campione’. E come raccontato negli scorsi giorni, tra l’altro, i frontalieri sono considerati una delle possibili spiegazioni del boom di contagi nelle zone più vicine alla Francia. Situazioni di particolare affollamento si sono registrate in diverse regioni, da Milano a Roma e da Como a Napoli.

Liguria – “I ristoratori hanno avuto poco più di 24 ore per adeguarsi al passaggio da zona gialla ad arancione. Per questo, prevedendo la loro possibile protesta abbiamo cercato in tutti i modi di dissuadere. Il nostro intervento, comprese le polizie locali, c’è stato per numerosi casi e rappresenta una sconfitta per tutti”, ha detto il questore di Imperia Pietro Milone sull’apertura massiccia dei ristoranti. Sono stati identificati decine di clienti, assieme ai gestori dei ristoranti, per i quali si profila una multa da 400 euro, ridotta a 280 se pagata entro 5 giorni. Diversi anche i locali aperti a Genova, dove sabato è arrivato da Firenze Momi El Hawi, tra i promotori del comitato nazionale #IoApro pronto ad offrire assistenza agli esercenti che hanno deciso di tenere aperto ma anche ai clienti in caso di multa. Tra coloro che hanno accolto i clienti anche lo chef stellato Ivano Ricchebono che gestisce il The Cook in vico Falamonica, dove si è registrato il tutto esaurito: “Avevamo preparato tutto per la festa di San Valentino, anche per questo abbiamo deciso di tenere aperto – ha spiegato – Qualcuno ha disdetto perché non se la sentiva, altri invece hanno deciso di venire. E abbiamo fatto il sold out”.

Lombardia – Tutto esaurito anche nei ristoranti del capoluogo lombardo, che però si trova in zona gialla. “Non ci aspettavamo così tante persone per pranzo, il locale così pieno non lo vedevo dall’inizio della pandemia”, dicono molti ristoratori del centro storico dove si sono registrate lunghe code fuori dai locali. “La maggior parte dei tavoli sono coppie”, spiega un ristoratore della pizzeria “Fresco&Cimmino”. La Lombardia è rimasta zona gialla dopo le ultime ordinanze del ministero della Salute che hanno spostato in zona arancione Liguria, Toscana, Abruzzo e Trento, segno che il virus circola ancora con l’aggravante della diffusione delle varianti, in particolare quella inglese che ha obbligato a mettere in zona rossa l’intera provincia di Perugia. In Lombardia si sono registrate grandi affluenze anche nella zona dei laghi. Tra le città con maggiori presenze c’è Como, con turisti e gitanti provenienti soprattutto da Milano e dalla Brianza, che hanno affollato all’inverosimile la città: nella zona pedonale del centro storico è quasi difficile camminare, impossibile trovare un parcheggio, con code davanti agli autosili già dalla tarda mattinata, mentre nel pomeriggio all’ingresso della città si è formata una lunghissima coda. Tanta gente anche nei bar e nei ristoranti, alcuni dei quali sono stati costretti a fare il triplo turno a pranzo.

Napoli – Folla sul lungomare, ristoranti sold out, traffico paralizzato nel centro di Napoli, dove all’ora di pranzo si è creato un ingorgo. Circa un’ora e trenta il tempo per percorrere il tratto compreso tra piazza Carlo III e piazza Borsa. Auto in coda lungo via Foria, in entrambi i sensi di marcia. Auto incolonnate anche a piazzetta Vico, alle spalle di Palazzo Fuga e lungo via Veterinaria, parallela di via Foria. Non meglio è andata lungo via Cirillo e via San Giovanni a Carbonara, dove la presenza dei cantieri con il relativo restringimento della carreggiata ha creato la paralisi quasi totale. Veicoli a passo d’uomo anche lungo corso Umberto I e in via Depretis. Nel quartiere collinare del Vomero, stamattina sold out ai tavolini dei bar già dalla colazione per proseguire poi con l’aperitivo. Non solo giovani in strada ma anche tante famiglie che, tra un caffè e un giro per i negozi dove ci sono gli ultimi saldi, non hanno voluto rinunciare alla tradizionale passeggiata della domenica.

Roma – Nella Capitale, invece, la grande affluenza lungo le vie del centro storico ha costretto la Polizia locale a chiudere gli accessi a Fontana di Trevi a causa del grosso numero di persone presenti. Secondo quanto si è appreso, le pattuglie del I Gruppo Trevi hanno momentaneamente chiuso per garantire il rispetto delle norme anti-Covid sugli assembramenti. Sono in corso controlli nella zona del centro, nelle strade a interesse commerciale e nelle aree abitualmente più frequentate.