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Mr. Rain a FqMagazine: “Gli artisti in Italia non si aiutano, ognuno vuole spingere fuori l’altro e la trovo una cosa orribile”

La rivincita sul Festival di Sanremo dello scorso anno con il brano che è stato scartato “Fiori di Chernobyl”, uscito lo scorso marzo e doppio platino. Il tema del dualismo, dei contrasti, del chiaro e dello scuro, sempre presente. La voglia di non scendere a compromessi. Il non saper esprimere i propri sentimenti ma lui assicura che ci sta lavorando su e poi la bolla del gossip a causa di un messaggio dedicato ad Elisabetta Gregoraci. Spoiler: lui non c'entra nulla. Tutto su “Petrichor” il nuovo album di Mr. Rain

Mr.Rain ha alle spalle dischi di platino e dischi d’oro. A 29 anni il rapper e produttore non si ferma mai, sempre in corsa per studiare e perfezionarsi, rischiando anche di perdere gli affetti più vicini. Il bianco e il nero, i contrasti della vita sono alla base del suo ultimo album “Petrichor”, un nome strano che significa “profumo della pioggia”. Il titolo è stato scelto proprio perché Mr. Rain scrive, compone ed è ispirato solo quando piove. Il disco è stato anticipato dal singolo doppio platino “Fiori di Chernobyl” (scartata lo scorso anno a Sanremo) e dall’ultimo singolo “Non c’è più musica” con la cantautrice inglese Birdy. Uno dei dieci brani del disco “Nemico di me stesso” è un po’ un atto d’accuso sincero e reale.

Perché sei il peggior nemico di te stesso, da dove nasce il tuo conflitto interiore?
C’è una lunga battaglia con due personaggi che vivono dentro di me. Da un lato c’è il mio ‘Io’ artistico e dall’altro c’è quello privato. C’è il Mr Rain devoto alla musica che dedica tutto il suo tempo per studiare, scrivere sempre meglio e girare i video migliori e quindi sacrifica tutto il resto. Io sto correndo ma non mi accorgo che spesso perdo momenti e legami con familiari e amici. Sono dentro alla musica e di conseguenza tutta la mia vita privata in questi ultimi 4 anni non esiste più.

Una battaglia interiore senza fine?
Sì. In un mio vecchio pezzo ‘Fuoriluogo’ dico che un vero artista è destinato ad essere infelice per una vita intera. Se si ama la musica e vuole migliorare è sempre spinto a superarsi nel pieno delle battaglie con se stesso. La conseguenza è che si rimane sempre infelici perché questo traguardo si sposta sempre man mano che si avanti.

Cosa comporta questo approccio alla vita?
Mi rendo conto che sto perdendo momenti importanti con i miei genitori, mio fratello e mia sorella. Questo un po’ è il frutto di una riflessione post lockdown quando mi sono ritrovato da solo e chiuso in casa. Il perdere momentaneamente tutto mi ha portato a rivalutare le mie priorità. Ho tagliato le cose più inutili per focalizzarmi su quello che importa davvero. Anche le persone che mi sono vicine me lo dicono che mi pentirò di certe cose, di alcuni treni persi ma voglio coronare il mio sogno. Non esco con gli amici da tre anni…

Non è possibile!
Invece è vero. Sono sempre chiuso in casa o in studio per lavoro, sono quasi ossessionato da quello che faccio… Sia chiaro amo farlo e sto benissimo. Sparisco per settimane e mi faccio sentire anche dopo venti giorni. Mi ritrovo in alcuni periodi della mia vita in un tunnel in cui non vedo nessuno, è una sensazione strana.

Hai fatto pace con le occasioni perse?
Per certi rapporti ed esperienze che non ho vissuto non riuscirò mai a farci pace. Sono convinto che riuscirò a conviverci e accettare tutto questo. Nei confronti dei miei genitori sono felice di aver fatto un percorso con loro ma ammetto di essere una persona molto chiusa. Parlo poco, sono molto chiuso e riservato e faccio fatica a tirare fuori quello che ho dentro nella vita normale così quando devo dire qualcosa scrivo un pezzo.

Hai mai pensato di andare in analisi?
Ho pensato spesso di andare da una terapista perché penso sia un modo per conoscersi meglio e riuscire a convivere con certe cose. Quindi sicuramente prima o poi andrò, appena avrò un po’ di tempo. Penso sia una esperienza che andrebbe fatta.

In “Non fa per me”sei durissimo con il sistema musica e punti il dito contro i compromessi. Perché hai denunciato tutto questo?
Sono arrivato a non sopportare più niente. Ho sempre fatto quello che sentivo, sono stato fortunato, ma questa canzone è una fotografia (non parlo di me anche se in alcuni punti sì), dipinto del panorama attuale. Il mondo della musica è diviso in due fazioni. Da una parte c’è la meritocrazia: se piaci alla gente c’è una bella risposta sullo streaming e sui social, dall’altra c’è una parte che fa fatica a recepire quello che vuole la gente. Ci sono casi di cantanti che fanno 50 milioni di streaming e non riescono ad andare in radio e in tv. Perché non dare a questi artisti una opportunità di divulgare il messaggio. Ho voluto denunciare certe cose perché, secondo me, non è un problema solo di oggi. Un indipendente con i social, YouTube e tutte le piattaforme streaming può arrivare a chiunque. Senza tutti questi mezzi non sarei qui: il mio primo disco d’oro l’ho ottenuto senza major, finanziatori e senza nulla.

Nel frattempo sembra iniziata una “guerra” tra pop e rap. Come la vedi?
È una cosa molto brutta. Quello che odio di più del panorama musicale è questa competizione che si crea con la voglia di sminuire sempre qualcuno quando. Questo non accade in America, basti pensare che ci sono rapper che duettano con Bieber. Qui in Italia non potrebbe mai accadere. Il problema di fondo degli artisti in Italia è non si aiutano a vicenda nonostante facciano parte dello stesso mondo. Ognuno vuole spingere fuori l’altro. La trovo una cosa orribile. Vedo persone che pensano solo a loro stessi o a secondi fini. Le cose potrebbero andare molto meglio se ci togliessimo i paraocchi e pensassimo a far crescere la musica italiana.

Hai presentato “Fiori di Chernobyl” lo scorso anno per Sanremo ma è stata scartata pur ottenendo un disco di platino. Ci hai provato anche quest’anno?
Sì ho presentato ‘Fiori di Origami’ e purtroppo non è piaciuta, sinceramente non so perché. Credo molto in quello che faccio. Di solito sono obiettivo e capisco quando faccio qualcosa di forte e sincero, con un valore. Faccio fatica a capire il motivo di queste esclusioni. Come me è successo a me anche tanti altri artisti persone. Nessuna polemica ma, secondo me, nel panorama musicale di oggi manca la cosa più importante che è la meritocrazia. In ogni caso ci riproverò.

Eppure hai una collezione di dischi d’oro e platino. Cosa piace di te?
La mia sincerità perché non penso alla hit o a un feat ma faccio sempre quello che sento, senza nascondermi dietro ad altro. Sono semplice e senza filtri: quando scrivo mi metto a nudo e in questo modo chi mi ascolta si immedesima nelle mie parole.

Chiudi il disco con “Ricominciare da me”, da dove o cosa ricominci?
Mi sono fatto una promessa: ho bisogno di stare attento a molti aspetti della mia vita oltre che al mio lavoro. Vorrei crescere e diventare un po’ più estroverso ed espansivo. Soprattutto amarmi di più, se questo non accade è difficile amare gli altri.

Durante la permanenza al Grande Fratello Vip di Elisabetta Gregoraci è passato un aereo con una tua frase dal brano “9.3”: “Sei l’epicentro del mio terremoto”. Tutti hanno pensato a una tua dedica, come sono andate le cose?
Ricordo che ero in studio, mi ha chiamato mia mamma urlando: ‘Ma cosa hai fatto? Sei in copertina su Chi’, Pensavo stesse scherzando e invece mi ha mandato lo screenshot della copertina. Mi sono ritrovato in una bolla di gossip senza aver fatto nulla. Elisabetta l’ho conosciuta due anni fa a ‘Battiti Live’ è una mia fan e sa tutte le mie canzoni a memoria. Mi sta molto simpatica ma non c’è stato nulla. Sono fidanzato e per lei è stata una settimana piuttosto dura. Non ho voluto parlarne quando è uscita questa notizia per non creare più scalpore.