Giro di nomine dentro Forza Italia per provare a placare i malumori dopo le nomine nell’esecutivo degli azzurri Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini e Renato Brunetta. A soli due giorni dal giuramente del governo Draghi, Silvio Berlusconi ha deciso una serie di promozioni interne: Antonio Tajani è stato nominato coordinatore nazionale, Anna Maria Bernini sua vice e Licia Ronzulli responsabile per i rapporti con gli alleati del centrodestra.
La riorganizzazione però, non è bastata a riportare la pace e nei gruppi, scrive l’agenzia Ansa, resta un clima pesante e di profonda insoddisfazione. E cresce la competizione tra i tanti parlamentari, in lotta tra loro, per avere un posto nella pattuglia di sottosegretari ( si parla di cinque o sei posti) che spetta a Fi con cui si andrà a completare la squadra del governo. E non a caso, proprio oggi sono state confermate tre defezioni: si tratta di tre deputati, Osvaldo Napoli, Daniela Ruffino e Guido Della Frera che hanno annunciato il loro addio al gruppo alla Camera per passare al gruppo Misto. Da tempo in rotta con la linea filo sovranista del partito, i tre parlamentari da mesi “dialogano” con Giovanni Toti, leader di Cambiamo!. E, poco dopo la defezione, hanno annunciato la loro adesione alla componente che fa riferimento al presidente della Liguria.
E proprio in un clima così teso, Berlusconi è intervenuto con nomine e promozioni. Dopo la “promozione” di Mariastella Gelmini a ministro, l’ex Cavaliere ha indicato al suo posto, quale facente funzioni di capogruppo alla Camera, Roberto Occhiuto. Ma, l’ex premier vuole che Occhiuto resti il candidato azzurro per la presidenza della regione Calabria.
Il nuovo organigramma del partito prevede che il vicepresidente Antonio Tajani, avrà come principale mandato il coordinamento e lo sviluppo di Forza Italia sul territorio. Tra i primi compiti quello di gestire l’attività e il contributo di Forza Italia al neonato governo di Mario Draghi. Quanto a Licia Ronzulli, la senatrice ha la delega a coordinare, su indicazione di Berlusconi, le strategie comuni agli altri partiti della coalizione di centrodestra per le iniziative e per il programma. Capitolo a parte è infine il posto lasciato vacante da Mara Carfagna alla vice presidenza della Camera. Stando ai rumors di Palazzo, quella poltrona potrebbe non rimanere a Forza Italia, anche tenuto conto che il partito azzurro ha anche un Questore a Montecitorio. L’ipotesi è sia assegnata a qualche centrista, si fa il nome di Maurizio Lupi, o a un esponente della minoranza di Leu, cioè Sinistra Italiana, che è rimasta all’opposizione.